
Patto stabilità: Lindner ribadisce: “regole automatiche su riduzione debito sono necessarie”. Contraria la Francia
L’Italia apre al confronto con la Commissione europea e gli Stati membri dell’Ue in merito alla riforma del Patto di stabilità e crescita. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento nella sessione pubblica dell’Ecofin a Lussemburgo, indicando che le spese per gli investimenti prioritari, come sono quelli per la riconversione ecologica/energetica e la digitalizzazione legati a Next Generation EU, devono avere “un trattamento particolare” ai fini dell’aggiustamento di bilancio. Per Giorgetti la sovranità nazionale deve essere riconosciuta fin all’inizio negli aspetti metodologici e tecnici che non devono prevalere sulle valutazioni politiche. La posizione del governo è che “la riduzione del debito è la condizione essenziale per la sostenibilita’ e la stabilita”.
Regole automatiche sono necessarie e non deve esserci spazio per negoziati bilaterali. Questa la posizione della Germania ribadita dal ministro delle finanze Christian Lindner. Le regole automatiche riguardano la riduzione del debito, nella visione tedesca. Tutto questo dopo che ieri 11 ministri, tra cui il tedesco Christian Linder, si sono pronunciati a favore di una regola fissa preventiva di riduzione dell’indebitamento. La tesi è che l’Unione non si può “permettere che i livelli di indebitamento crescano a oltranza da crisi a crisi“. Con lui anche Repubblica Ceca, Austria, Bulgaria, Danimarca, Croazia, Slovenia, Lituania, Lettonia, Estonia e Lussemburgo. Non compare l’Olanda, ma la ministra delle Finanze olandese ha precisato immediatamente che “è chiaro che Germania e Paesi Bassi condividono gli stessi obiettivi sulla riduzione del debito“.
La Francia conferma di essere contraria a regole automatiche, uniformi sui bilanci pubblici. Lo ha indicato il ministro dell’economia Bruno La Maire. «Abbiamo già cercato in passato di avere regole automatiche e regole uniformi. Ha portato alla recessione. E’ l’opposto di quello che vogliamo, più crescita, più prosperità e più posti di lavoro. E sarebbe un errore politico, significherebbe ignorare la necessità di rispettare la sovranità degli Stati. Vogliamo regole ferme e vogliamo regole rispettate», ha sottolineato.
Gentiloni preme perché si arrivi ad un accordo il prima possibile. «Il tempo non è illimitato. Se vogliamo prepararci per il ciclo dei budget del 2025 abbiamo bisogno di un accordo nei prossimi mesi – ha detto. – La commissione vedrà i differenti angoli dai quali gli Stati membri vogliono migliorare la proposta. E’ nostra responsabilità comune garantire che, entro l’anno prossimo, l’Unione possa essere dotata di una nuova serie di norme di bilancio adeguate ai tempi moderni, alle sfide dei nostri tempi. Questo rassicurerebbe i mercati finanziari” e rassicurerebbe anche i cittadini, nel senso che non è più necessaria l’austerità cieca, bensì la pianificazione di bilancio».
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