
In occasione dei suoi concerti svedesi a maggio i costi “di beni e servizi” hanno registrato un rialzo
Il mondo dell’economia ruota intorno a delle leggi precise, una di queste è quella della domanda-offerta, legge a sua volta influenzata da fattori endogeni ed esogeni. Quindi eventi interni ed esterni. In quest’ottica rientra il caso di Beyoncé accusata da alcuni economisti svedesi di aver avuto un impatto diretto sull’aumento del listino dei prezzi al consumo di maggio. Ma quel è il legame fra gli eventi?
La tappa di Stoccolma del tour della star statunitense che, secondo alcuni esperti, avrebbe portato ad un aumento consistente delle tariffe per alberghi e ristoranti influenzando quindi negativamente il trend dell’inflazione di maggio. Nello specifico Michael Grahn, capo economista per la Svezia di Danske Nank ha calcolato questi rialzi in uno 0,2% di aumenti sulle strutture ricettive per i pernottamenti e dello 0,3% per i ristoranti.
Una view che, sebbene non direttamente imputata alla cantante, è stata evidenziata anche dall’agenzia statistica svedese che sui prezzi dell’energia e dei generi alimentari ha parlato di trend decrescente mentre ha rilevato un incremento dei costi “di beni e servizi”.
In realtà il concerto di Beyoncé a Stoccolma previsto per il 10 maggio è stato la prima tappa del tour mondiale della cantante statunitense ed in quanto tale avrebbe richiamato un numero più alto di fan da tutto il mondo contribuendo in questo modo all’innalzamento del tasso di inflazione nazionale.
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