
Ivass punta il dito contro la Bce: “crollo dei profitti per le assicurazioni italiane a causa del rialzo dei tassi”. Su crisi Eurovita si spera in un accordo a giorni
Nel primo trimestre 2023 il prezzo medio pagato per l’assicurazione Rc auto è stato di 368 euro, con un aumento del 4% su base annua. Lo ha detto il presidente dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, Luigi Federico Signorini, durante la presentazione della relazione annuale dell’Autorità. La quota media di sconto in rapporto alla tariffa è considerevole, ma varia a seconda dell’area geografica di residenza dell’assicurato. Il minimo si raggiunge nel Nord-ovest (30,9) e il massimo nel Sud (40,3), “dove le tariffe di base sono in media più alte; entrambe le percentuali sono in forte aumento dal 2014“, sottolinea il presidente.
Signorino ha sottolineato anche che le compagnie assicurative italiane, soprattutto quelle del settore Vita, hanno subito un duro colpo a causa dell’aumento repentino dei tassi di interesse da parte della Bce. Dal luglio 2022 i tassi sono aumentati di quattro punti, portando il comparto Vita a chiudere in perdita per la prima volta in un decennio. Questo incremento dei tassi ha causato una riduzione dei profitti e una discesa di cinque punti del Solvency ratio.
Sul caso Eurovita l’Ivass auspica un accordo “nel più breve tempo possibile“. Signorini sottolinea come “si stia delineando,una via d’uscita di mercato che vede coinvolto un gruppo di banche e assicurazioni“. Per lui la soluzione deve “salvaguardare pienamente i diritti degli assicurati, di mostrare determinazione nell’affrontare una situazione del tutto nuova e inattesa e di dare un segnale forte di solidità e capacità di reazione, a beneficio della stabilità del sistema nel suo complesso“.
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