
Nata come strumento fondamentale per far fronte allo smog urbano, la Urban Active Mask ha saputo reinventarsi davanti ai cambiamenti del mercato e oggi guarda all’industria, allo sport e al settore medicale
Ogni prodotto vincente e rivoluzionario nasce da un’idea, un pensiero che spinge per diventare realtà. La Urban Active Mask di Narvalo non fa eccezioni ma alla sua genesi si aggiunge una missione ben precisa: sviluppare uno strumento per tutti contro lo smog. Ce ne parla Venanzio Arquilla, docente del Politecnico di Milano e co-fondatore della startup.
Il progetto di Narvalo nasce proprio tra le aule del Politecnico quando un giovane studente di designer si rivolge al professore esprimendogli il suo desiderio di progettare e sviluppare una mascherina che permetta di vivere la città senza subire le conseguenze dello smog e più in generale dell’inquinamento urbano. Il target è composto da chi usa mezzi alternativi come le biciclette, chi vuole fare sport all’aperto in città o soffre di problemi respiratori.
È il 2017, l’idea piace subito ed è così che si avvia la filiera dell’innovazione politecnica che contraddistingue l’ateneo. Il Politecnico, infatti, è il luogo ideale dove le idee degli studenti e dei docenti possono incontrare la collaborazione delle aziende, venire sviluppate nell’incubatore di idee PoliHub e diventare realtà con il programma Switch2Product. È in questo luogo che il progetto Narvalo prende corpo: l’idea è quella di sviluppare una mascherina che migliori il comfort di chi la indossa grazie a una ventola di estrazione d’aria e un dispositivo connesso tramite IoT con un’applicazione che permetta di monitorare vari parametri, tra cui i percorsi di chi la indossa in città, ad esempio per tracciare percorsi “puliti”.
Da quei primi passi il progetto va avanti, diventa una tesi di laurea e viene introdotto nel mondo di BLS Italia, azienda italiana che produce mascherine in ambito BtoB, quindi in ambito industriale, da cui nasce poi la startup. Nel 2019 i primi prototipi di Urban Active Mask vengono testati su un gruppo di ciclisti urbani con ottimi risultati: i tester apprezzano il prodotto, sottolineando che non percepiscono l’odore di smog – questo grazie a un filtro ai carboni attivi – e non sudano.
L’arrivo del Covid-19 nel 2020 cambia le carte in tavola: in un primo momento Narvalo – il cui obiettivo è creare un prodotto di nicchia, altamente tecnologico e quindi con un certo costo – decide di non entrare sul mercato ma il progetto era già in parte noto. Alle importanti richieste la startup decide di rispondere cambiando il proprio piano industriale in “diamo prodotti di protezione a chi ha bisogno di essere protetto” e lanciando sul mercato una versione base della maschera, senza componenti elettroniche. Se nel 2020 il desiderio di proteggersi è forte, nel 2021 indossare la mascherina diventa per molti un obbligo di legge e ci si rivolge maggiormente a prodotti con bassi coefficienti di protezione. Per questo, percepiti i mutamenti del mercato, Narvalo decide di tornare al suo piano industriale originale: creare un prodotto che protegga dallo smog.
La maschera Narvalo è dotata di un becco con una ventola per l’estrazione dell’aria: grazie a un sensore che misura la pressione e la temperatura all’interno della mascherina, la ventola si apre facendo uscire la CO2 prodotta dalla respirazione, il calore e l’umidità. Rappresenta dunque un valido supporto per una respirazione migliore, proteggendo chi la indossa dai pulviscoli dello smog ma anche dagli allergeni come i pollini.
La startup è ora impegnata a scrivere il proprio futuro. Nata con una forte ambizione in ambito BtC, si muove oggi verso una dimensione BtB codificata. Tra gli obiettivi di Narvalo, infatti, c’è l’introduzione di questa maschera altamente tecnologica in ambito industriale, ma non solo. Il dispositivo IoT che la contraddistingue offre moltissime opportunità, come ad esempio misurare la frequenza respiratoria in maniera certificata ma non invasiva. Questa caratteristica la rende adatta ad ambiti come quello medicale e sportivo, motivo per il quale la startup sta già collaborando con Campus Bio-Medico di Roma e il CONI.
Molteplici opportunità per molteplici applicazioni: Narvalo rappresenta una chiave per il futuro ma soprattutto è il simbolo di come le università siano in grado di trasferire idee, competenze e tecnologie all’interno del mondo dell’impresa.