In settimana si guarderà alle decisioni della Bank of England e della Banca centrale svizzera, mentre domani si aspetta l’intervento del presidente della Federal Reserve, Powell
Chiusura debole per le Borse europee al termine di una seduta segnata dalla cautela e con l’attenzione sempre rivolta alle banche centrali. A Piazza Affari il Ftse Mib è sceso dello 0,64%, a Francoforte il Dax40 di mezzo punto percentuale e a Parigi il Cac40 dello 0,27%, intanto Wall Street prosegue in calo dopo il lungo fine settimana di chiusura.
Quando la Banca centrale cinese ha tagliato il costo del denaro riducendo i due tassi guida usati per stimare i consumi e il ciclo economico (il prime rate a 1 anno è sceso al 3,55%, il tasso a 5 anni al 4,2%), in settimana si guarderà alle decisioni della Bank of England e della Banca centrale svizzera, mentre domani si aspetta l’intervento del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, alla Camera degli Stati Uniti. Intanto la debolezza della ripresa dell’economia cinese resta una preoccupazione, con il prezzo del petrolio che dopo un avvio positivo ha invertito la rotta ed è in calo.
Sul mercato valutario, l’euro resta sopra la soglia degli 1,09 dollari e passa di mano a 1,0905 (1,092 in avvio e 1,0966 alla chiusura precedente). Il cambio euro/yen è a 154,179 (155,277 e 154,65) e quello dollaro/yen a 141,374 (142,11 in avvio). Per quanto riguarda il prezzo del greggio, il contratto consegna Agosto sul Brent perde l’1,4% a 75,03 dollari al barile e quello scadenza Luglio sul Wti l’1,42% a 70,3 dollari al barile. Ad Amsterdam, infine, il prezzo del gas è in rialzo dell’8,7% a 38 euro al megawattora.
Per quanto riguarda i titoli, a Piazza Affari contrastate le banche, con Bper (+1,45%) e Unicredit (+1,04%) in testa al Ftse Mib. L’istituto di Piazza Gae Aulenti ha annunciato che entro la fine di giugno partirà la seconda tranche da 1 miliardo di euro del programma di riacquisto azioni proprie. Segno opposto per il comparto auto con Stellantis (-2,29%) e Pirelli (-1,75%), che risente delle incertezze legate alle prescrizioni del governo dopo la pronuncia sul Golden power e le nuove indicazioni di Camfin sui vertici.