Adesso il lasso di tempo arriva anche a 69 giorni
Si torna a parlare di rischio recessione, di incertezze sul futuro e di rallentamento dell’economia. Dopo il Covid, l’aumento degli energetici e le conseguenze della guerra in Ucraina, adesso la paura di un’altra frenata pesa sule prospettive delle aziende. E, come spesso accade, se l’economia frena i primi a farne le spese sono i fornitori e che si vedono allungare sempre più spesso i tempi di pagamento delle fatture emesse.
Lo certifica anche la Cgia di Mestre, rilevando che, come anche in passato, lo stesso trend è stato registrato nuovamente nel primo trimestre del 2023. Parallelamente ad un rallentamento del prodotto interno lordo si è verificato anche un allungamento dei tempi di saldo delle fatture presentate attualmente arrivato a sfiorare i 70 giorni. Sono infatti 69.
Il pericolo, però, è anche il fatto che, in mancanza di liquidità dettata appunto dall’assenza di pagamento, il creditore è costretto a dover ricorrere al finanziamento con aggravio ulteriore dei costi dovuto al rialzo dei tassi di interesse.
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