Comuni con ampia libertà purché resti fisso il paletto dell’orizzonte temporale fissato dalle direttive statali
Entro il 29 luglio i Comuni dovranno decidere come comportarsi riguardo alla tregua fiscale presente nell’ultima Manovra. In altre parole dovranno rendere manifesta la loro intenzione: rottamazione, stralcio o entrambe
Secondo quanto reso noto dall’Ifel, l’Istituto per la finanza e l’economia locale dell’Anci, fanno parte della cosiddetta tregua «anche gli atti emessi dalle società in house». La manovra aveva introdotto lo stralcio per le cartelle fino a mille euro riferite ai periodi tra il 2000 e il 2015 e la rottamazione per i carichi affidati all’agente della riscossione fino al 30 giugno 2022.
Successivamente la platea si è allargata alle ingiunzioni dei Comuni differite a concessionari privati e permette lo stralcio parziale, limitato a sanzioni e interessi o solo interessi nel caso si tratti di contravvenzioni stradali. Partendo da questi presupposti i Comuni si sono trovati nella libertà di decidere parametri e importi oltre alle scadenze di possibili agevolazioni.
Libertà ampia ma non assoluta visto che resta fissato il paletto dell’orizzonte temporale delle tregue fiscali che resta quello fissato dalle norme statali ovvero la parentesi 2000 al 2015 per lo stralcio e 2000 al 30 giugno 2022 per la rottamazione quater.
FOTO: ANSA/ UFFICIO STAMPA