
Alcuni analisti ragionano con Reuters su cosa succederà già domenica sera dopo le “24 ore della Wagner”. Sicure ripercussioni sui prezzi energetici
La tentata “marcia su Mosca” del gruppo Wagner in Russia e il caos geopolitico in corso avrà un impatto anche sui mercati azionari globali, con uno shock iniziale che si tradurrà da una parte in volatilità, dall’altra in una corsa ai beni rifugio, a cominciare dall’oro.
E’ ragionevole aspettarsi poi che i prezzi del petrolio e delle altre materie prime chiave aumentino. E se i prezzi del greggio schizzeranno di colpo, questo peserà molto sulle Borse di tutto il mondo riaccendendo i timori di stagflazione.
Per Steve Sosnick, chief strategist di Interactive Brokers interpellato da Reuters, innanzitutto il Volatility Index (Vix), conosciuto anche come “indice della paura” a Wall Street, “dovrebbe risvegliarsi dal suo torpore”, e poi ci sarà “probabilmente un aumento di valore dei titoli di Stato (rendimenti piu’ bassi) e del dollaro”, con una diffusa tendenza “ad abbandonare gli asset rischiosi”.
Quanto durerà l’instabilità? “Questo dipenderà dagli sviluppi sul terreno, che a ora nessuno può prevedere”. Nonostante le sanzioni occidentali abbiano isolato la Russia da una parte importante dei mercati mondiali, “attori come la Cina avranno un impatto diretto da questa instabilità”, ha proseguito l’esperto nelle sue riflessioni. E in generale sui listini globali, “i titoli legati alla Difesa dovrebbero salire”, cosi’ come quelli “legati alle materie prime potrebbero sovraperformare“.
Michael Purves, ceo di Tallbacken Capital Advisors, osserva da parte sua che “domenica notte si vedranno le classiche dinamiche di avversione al rischio: i future azionari globali in calo, greggio in rialzo, prezzo dei Treasury in rialzo”. “La guerra civile, specialmente se prolungata, in una grande nazione che ha le armi nucleari dovrebbe mettere chiunque a disagio – afferma Jamie Halseof di Platinum Asset Management – anche se a questo punto non sappiamo davvero cosa stia succedendo”. Per David Kotok, chief investment officer di Cumberland Advisors a Sarasota (Florida), ci saranno effetti diretti sul prezzo e sulla disponibilità dell’energia russa”.
Ci sarà “un impatto geopolitico sulle alleanze russe come la Bielorussia e i Paesi vicini alla sfera sovietica. E nell’Ue, cosa faranno l’Ungheria (Orban) o la Turchia, alleato della Nato?”, si chiede l’esperto. “A prescindere dall’esito – sentenzia – si tratta già di un grosso problema. La reazione iniziale del mercato dipenderà dalle notizie dal campo e da qualsiasi evento concreto. Il danno strategico è già stato fatto. Ogni capitale dell’alleanza dei Paesi russi, dell’alleanza degli avversari e dell’alleanza neutrale sta ripensando al rapporto con Putin”.
(foto SHUTTERSTOCK)