
Pena detentiva di 21 mesi sospesa e multa per l’ex ceo del ramo del gruppo Volkswagen. E’ il primo top manager condannato per frode
L’ex capo di Audi Rupert Stadler è stato condannato da un tribunale di Monaco di Baviera a un anno e nove mesi con la condizionale per frode per negligenza nella vicenda Dieselgate. Diventa così il primo dirigente del gruppo Volkswagen a ricevere una sanzione penale nello scandalo dei motori diesel truccati.
All’ex capo è stata inflitta anche una multa di 1,1 milioni di euro (1,20 milioni di dollari), che sarà devoluta all’erario e a organizzazioni non governative.
La sentenza contro Stadler è frutto di un patteggiamento: si era detto a lungo innocente, ma si è infine dichiarato colpevole per evitare una pena detentiva. L’ex capo dell’Audi, che è una filiale di Volkswagen, tra il 2007 e il 2018, ha deciso di dichiararsi colpevole il mese scordo dopo oltre due anni di processo a Monaco. Stadler, il primo ex dirigente di alto rango a confessare un coinvolgimento diretto nella vicenda, ha ammesso di aver consentito la vendita dei veicoli oggetto dello scandalo anche dopo aver appreso della presenza di software illeciti per la manipolazione delle emissioni inquinanti.
Lo scandalo è iniziato nel settembre 2015, quando l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente ha notificato alla multinazionale tedesca del gruppo Volkswagen un avviso di violazione del Clean Air Act, la legislazione degli Stati Uniti sulla qualità dell’aria. L’Agenzia trovò che la Volkswagen avesse intenzionalmente progettato i propri motori diesel Turbocharged Direct Injection (TDI) affinché attivassero i sistemi di controllo delle emissioni solamente durante i test di controllo delle emissioni.
FOTO: IMAGOECONOMICA
LEGGI QUI TUTTE LE NEWS