Gli aeroporti europei sono più che mai impegnati a raggiungere la decarbonizzazione delle emissioni sotto il loro controllo entro il 2050
Torna in attivo il bilancio degli aeroporti europei. Nel 2022 registrano un utile netto di 6,4 miliardi di euro dopo oltre 50 miliardi di euro di mancati ricavi e oltre 20 miliardi di euro di perdite accumulate dal 2019. A dirlo è il direttore generale di ACI EUROPE, Olivier Jankovec.
I risultati sono stati guidati principalmente dagli aeroporti che hanno offerto efficienze in termini di costi nonostante le pressioni inflazionistiche senza precedenti e il taglio significativo degli investimenti. Un altro fattore chiave che ha contribuito è stata la collaborazione degli aeroporti con i loro partner commerciali per cogliere lo slancio della spesa dei consumatori per aumentare i loro ricavi non aeronautici, in particolare dalle attività di vendita al dettaglio e di cibo e bevande.
Tutto questo però in un contesto in cui i volumi di passeggeri sono rimasti ancora del 21% al di sotto dei livelli pre-pandemia (2019).
Gli aeroporti europei sono inoltre più che mai impegnati a raggiungere la decarbonizzazione delle emissioni sotto il loro controllo entro il 2050. «Dobbiamo assolutamente aumentare la produzione di SAF in Europa e colmare il divario di prezzo con i carburanti convenzionali. Ciò richiede un sostegno concreto e attuabile al di là di quanto attualmente inteso a controbilanciare l’approccio molto efficace degli Stati Uniti di agevolazioni fiscali multiple. Ciò implica garantire che i SAF siano designati come “tecnologia strategica net zero” ai sensi della legge UE Net Zero Industry Act e beneficino del relativo supporto normativo. Ciò significa anche che gli Stati europei devono lavorare con urgenza alla loro strategia nazionale di approvvigionamento SAF insieme all’industria e fornire un sostegno finanziario diretto», ha sottolineato il presidente di ACI EUROPE, Javier Marín.
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