
Guardando allo sviluppo economico, poi, si nota un progressivo disallineamento dei vari settori
Secondo quanto si legge nell’Economic Bulletin della BCE il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) teme che «le prospettive per la crescita economica e l’inflazione restino altamente incerte». Non solo ma ci sarebbero anche rischi al rialzo per l’inflazione con pressioni sui prezzi di alimentari ed energetici, pressioni che, a loro volta, troverebbero radice nell’instabilità internazionale dettata dalla guerra in Ucraina. Secondo il testo, sarà proprio con l’attenuarsi della crisi energetica che i governi dovrebbero «ritirare tempestivamente e in modo concertato le relative misure di sostegno per evitare di aumentare le pressioni inflazionistiche a medio termine, che richiederebbero una risposta di politica monetaria più energica».
Nello stesso comunicato si sottolinea, inoltre, la paura di impatti più forti del previsto per quanto riguarda le politiche restrittive volute da Francoforte, impatti che potrebbero essere rappresentati da una crescita economica più lenta e da un generale indebolimento della fiducia sui mercati. Ed è sempre l’Economic Bulletin che ricorda la stagnazione economica degli ultimi mesi, avvisando al contempo della possibilità che rimanga debole nel breve periodo rafforzandosi in parallelo ad una ritirata dell’inflazione.
Guardando, poi, allo sviluppo economico, si nota un progressivo disallineamento dei vari settori con il manifatturiero che continua a indebolirsi per un calo della domanda globale e per le condizioni di finanziamento più restrittive.
Nelle scorse settimane la BCE aveva dato il via ad un ulteriore rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base. Questo perché sebbene l’inflazione sia vista in calo, il rischio è che possa restare ancora alta a lungo.
FOTO:ANSA/RONALD WITTEK