
L’amministrazione Biden valuta nuove restrizioni per la Cina in materia di chip
L’amministrazione Biden prevede di rafforzare i controlli sulle esportazioni annunciati a ottobre per limitare le vendite di alcuni chip di intelligenza artificiale alla Cina. Lo scrive Bloomberg citando fonti a conoscenza dei fatti. Lo scorso ottobre infatti gli Usa hanno emesso una vasta serie di regole progettate per congelare l’industria cinese dei semiconduttori mentre riversavano miliardi di dollari in sussidi nella propria industria dei chip.
Un aggiornamento di tali regole potrebbe arrivare entro la fine di luglio per rendere più difficile la vendita di alcuni chip alla Cina senza specifica licenza. La mossa è mirata in parte al chip A800 di Nvidia, che il gruppo ha progettato dopo l’annuncio dei controlli federali precedenti.
Nvidia, che produce chip grafici per ChatGPT di OpenAI e per i chatbot Bard di Alphabet, ha risposto ai controlli del governo creando una versione dei suoi chip AI per il mercato cinese chiamata A800, inizialmente al di sotto delle soglie di prestazione delineate dal Dipartimento del Commercio. Quel chip ha sostituito l’A100, ampiamente utilizzato nei data center per eseguire calcoli per l’AI. Ora nel mirino Usa finirebbero proprio quei chip autorizzati da Pechino.
Altri paesi si stanno unendo agli Stati Uniti nel vietare alcune tecnologie di semiconduttori alla Cina. Il governo olandese sta pianificando di pubblicare nuovi controlli di esportazione che limiteranno le spedizioni di tre modelli di macchine di ASML Holding verso Pechino già da questa settimana. Anche il Giappone si è unito agli Stati Uniti e ai Paesi Bassi, limitando le spedizioni di alcuni prodotti alla Cina.
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