
Durante la missione di Virgin Galactic sono stati condotti 13 esperimenti in diversi ambiti della ricerca
Missione compiuta per il primo volo commerciale della Virgin Galactic, la compagnia fondata dal magnate inglese Richard Branson nel 2004. La navicella è stata lanciata dallo spazioporto America in New Mexico (Usa), dopo essere stata sganciata dall’aereo madre Unity 25. Erano quattro gli italiani a bordo: due ufficiali dell’Aeronautica militare, un ricercatore del Cnr e un pilota che hanno potuto condurre 13 esperimenti in condizioni di microgravità. I protagonisti sono stati il colonnello Walter Villadei e il tenente colonnello Angelo Landolfi dell’Aeronautica Militare Italiana. Con loro c’erano anche Pantaleone Carlucci, ingegnere e ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche e il pilota Nicola Pecile.
Si tratta della seconda missione completata con successo da Virgin Galactic in meno di due mesi e la compagnia ha confermato che ad agosto lancerà la seconda missione Galactic 02 per astronauti privati che dovrebbe aprire la strada a voli a cadenza mensile. Una svolta per una compagnia che da 20 cercava di affermarsi nella dimensione spaziale.
«Si apre una nuova era di accesso ripetibile e affidabile allo spazio per passeggeri e ricercatori privati», ha commentato l’ad, Michael Colglazier. I biglietti per il tour, della durata di circa un’ora e mezza, dovrebbero costare 450.000 dollari, circa 400.000 euro.
«Sono molto orgoglioso di aver partecipato a questa missione – ha detto il comandante della missione, il colonnello Walter Villadei. – Questa collaborazione innovativa proietta l’Italia nella nuova era del volo spaziale commerciale come apripista, promuovendo l’innovazione e aprendo la strada a ulteriori miglioramenti tecnologici in questo dominio strategico».
Sono arrivati i complimenti anche da parte della premier Giorgia Meloni che ha detto: «un traguardo che rappresenta un validissimo esempio di collaborazione istituzionale e una prima tappa verso lo sviluppo nella nostra Nazione del volo suborbitale. Con l’occasione rinnovo inoltre gli auguri per la ricorrenza, quest’anno, del centenario della fondazione sia dell’Aeronautica Militare che del CNR, istituzioni che hanno saputo rinnovarsi e accettare la sfida di essere sempre al passo dell’innovazione tecnologica e, con questa missione, hanno operato efficacemente e in sinergia a supporto dell’Italia».
I risultati consentiranno di studiare gli effetti di agenti quali radiazioni, radicali liberi e stress ossidativo, alla base di molte patologie e principale causa di invecchiamento cellulare. La missione è in linea con il Piano spaziale della Difesa che ha lo scopo di incrementare – con il supporto del mondo della ricerca e dell’industria – le attuali conoscenze in materia spaziale, aerospaziale e sul volo suborbitale, verificando e valutando i possibili sviluppi delle tecnologie oggi disponibili.
FOTO: EPA