
I numeri confermano un aumento del fenomeno che, nel 2022 ha visto un +9% rispetto al 2021
La pirateria audiovisiva è un crimine. 4 italiani su 5 ne sono consapevoli ma nonostante ciò i numeri confermano un aumento del fenomeno che, nel 2022 ha visto un +9% rispetto al 2021. In particolare tra i giovanissimi (la fascia più attiva in questo senso è quella degli under 35) con una leggera prevalenza di uomini (53%. rispetto alle donne (47%).
Tra le voci c’è stato un balzo del 26% sugli eventi sportivi live, del 20% sui programmi tv e del 15% per le serie televisive anche se, in generale, sono i film (35% del totale) le opere più hackerate. Solitamente si abituati a considerare pirateria più che altro quella digitale compiuta dal diretto interessato ma non bisogna dimenticare anche la pirateria è anche indiretta (visione da parte di altri o prestito del materiale piratato, che si attesta al 12%) e quella fisica (9%). I numeri arrivano dall’ultima indagine Fapav/Ipsos che sottolinea i quasi 350 milioni di atti illeciti registrati in un anno (2022).
Dati allarmanti li definisce Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura della Camera, che «dimostrano che l’approvazione nei prossimi giorni al Senato della legge sulla pirateria che abbiamo fatto alla Camera può aiutare a salvare migliaia di posti di lavoro e di tutto l’indotto audiovisivo, televisivo, sportivo ed editoriale e garantire trasparenza e un intervento rapido contro la pirateria. I dati ci dicono anche che la maggior parte dei pirati sono consapevoli, ma che se i siti vengono oscurati poi una buona parte migra verso siti legali. Noi dobbiamo lavorare a questo. Gli addetti ai lavori hanno fatto i complimenti per questa ddl che è all’avanguardia a livello europeo. Faccio un appello al Senato perché diventi subito legge».
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