
I vertici hanno sottolineato più volte che la tregua decisa a giugno sarebbe stata momentanea
La pubblicazione dei verbali della Federal Reserve riferiti all’ultima riunione di giugno evidenziano che quasi tutti i funzionari della banca centrale erano favorevoli ad un inasprimento della politica sui tassi di interessi anche se ad un ritmo più lento di quello adottato finora. Di fatto, anche se un ulteriore aumento è stato rimandato in attesa di verificare le conseguenze di un impatto ritardato, i vertici FOMC hanno sottolineato più volte che si sarebbe trattato solo di una tregua momentanea.
«L’economia – si legge nei verbali – stava affrontando venti contrari a causa di condizioni di credito più rigide, compresi tassi di interesse più elevati, per famiglie e imprese, che probabilmente avrebbero pesato sull’attività economica, sulle assunzioni e sull’inflazione» anche se, affermano i verbali le conseguenze restavano incerte.
Guardando i testi si scopre dei 18 membri partecipanti solo due ritenevano non idoneo un ulteriore aumento per quest’anno e 12 su 18, sarebbero stati orientati verso altri due, se non oltre. Chi era a favore di un aumento di 25 punti base riteneva che il mercato del lavoro fosse ancora troppo surriscaldato, come anche l’attività economica.
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