Le cose non vanno diversamente a Wall Street
I dati macro sul lavoro statunitense aumentano la sensazione di una Federal Reserve (e non solo) che con ogni probabilità tornerà ad essere ancora una volta aggressiva già dalla prossima riunione. Considerazioni che portano gli operatori a preferire prese di profitto condannando, quindi, i listini alla vendita e al saldo definitivo caratterizzato da un segno meno in tutto il Vecchio Continente. Piazza Affari, infatti, chiude oggi con un pesante -2,53% accompagnata dal -2,17% del Ftse 100 di Londra, dal -2,6% del Dax tedesco ed addirittura dal -3,13% di Parigi.
Non sembrano andare diversamente le cose dall’altra parte dell’oceano visto che a Wall Street il Dow perde l’1,3%, il Nasdaq l’1,13% e l’S&P 500 sta lasciando sul parterre oltre un punto percentuale. Conferma di un trend presente già in apertura.
Se già dalle prime ore di contrattazioni l’attenzione era puntata sui titoli della galassia Fininvest in seguito all’apertura del testamento di Silvio Berlusconi avvenuta ieri (anche se il testo integrale è stato reso noto oggi), i protagonisti, in negativo, del mercato italiano sono da segnalare Stm ma anche Amplifon, Iveco, Prysmian e Recordati. Regge l’ondata d’urto Saipem ed addirittura va bene, invece, Fineco.
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