
Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà 95 euro a persona per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro
Partono oggi i saldi estivi in tutta Italia ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano che invece inizierà gli sconti il 14 luglio. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 213 euro, pari a 95 euro pro capite, per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro.
Il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, si è detto particolarmente soddisfatto della data unica per l’intero Paese, evitando così un’inutile concorrenza tra territori. Si attende una crescita delle vendite di circa il 5% rispetto al 2022.
Oltre 6 italiani su 10 (il 61%) già prevedono di acquistare in saldo almeno un prodotto di abbigliamento, calzature e accessori, con un budget medio previsto di 227 euro a persona. Un ulteriore 30%, invece, è pronto ad acquistare se dovesse trovare l’offerta giusta. È quanto emerge da un sondaggio sulle intenzioni di acquisto per i saldi estivi 2023, condotto da Ipsos per Confesercenti.
Il forte interesse da parte dei consumatori è motivato, in parte, dal caro-vita: le famiglie vogliono compensare con qualche acquisto in offerta i tagli effettuati al budget per abbigliamento e calzature durante l’anno. Incide anche il cambiamento repentino delle temperature, soprattutto dopo una primavera più fredda del solito che ha frenato notevolmente gli acquisti di capi e calzature primaverili ed estivi.
Le famiglie che investiranno di più nei saldi sono quelle del centro (253,07 euro a persona), mentre nelle isole si prevede una spesa al di sotto dei 200 euro.
Questi saldi estivi saranno anche i primi con le nuove regole del Codice del consumo, sulla cui base Confesercenti lancia l’iniziativa Saldi trasparenti: un vademecum di regole a cui sono chiamati ad aderire gli associati per rendere migliore l’esperienza dello shopping di fine stagione. Regole che vanno dalla necessità di indicare in maniera chiara il prezzo di partenza, la percentuale dello sconto e il prezzo finale, alla possibilità di sostituire il capo, accompagnato dallo scontrino, entro i 15 giorni successivi all’acquisto.
La principale novità della direttiva riguarda l’indicazione del prezzo: da adesso i negozianti sono infatti obbligati a indicare chiaramente non solo la percentuale di sconto, ma anche il prezzo più basso praticato nei trenta giorni precedenti. Norma che non si applica solo ai negozi fisici ma anche all’e-commerce. L’obiettivo è evitare che gli esercenti mettano in mostra sconti-fake, attirando la clientela con prezzi che in realtà sono meno convenienti di quanto vogliano sembrare.
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO