Da segnalare l’esordio boom di thyssenkrupp Nucera alla Borsa di Francoforte (+17%) ha spinto a Milano l’azionista De Nora (+5,86%)
Bancari e petroliferi spingono Piazza Affari che chiude da maglia rosa l’ultima seduta della settimana. Il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in rialzo dello 0,99%, con Parigi (+0,4%) e Francoforte (+0,5%) positive, quando Londra e Madrid hanno chiuso con il segno meno.
La seduta è stata caratterizzata dalla pubblicazione del rapporto del lavoro Usa di giugno: nel mese sono stati creati meno posti di lavoro del previsto (209mila, ai minimi da dicembre 2020) ma il tasso di disoccupazione è sceso al 3,6% dal 3,7%.
Sebbene si tratti del dato mensile sulla creazione di posti di lavoro più basso dalla pandemia, questo livello di crescita rimane congruente con un mercato del lavoro forte. In particolare, la retribuzione media oraria è aumentata più del previsto a giugno, un altro segnale che la domanda di lavoro rimane solida.
Per questo gli analisti restano convinti che la Federal Reserve continuerà per la sua strada in tema di politica monetaria. «Non c’è nulla nei dati che possa indurre la Fed a frenare un rialzo dei tassi a luglio», ha commentato Greg Wilensky, Head of US Fixed Income di Janus Henderson. Intanto, Wall Street procede poco mossa.
Sul mercato dei cambi, la moneta unica ha riconquistato la soglia di 1,09 dollari dopo il dato sul lavoro Usa e in chiusura passa di mano a 1,0949 dollari (1,0883 in avvio e 1,0836 ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 155,752 yen (156,11 e 156,72), mentre il cross tra il biglietto verde e la divisa nipponica è a 142,239 (143,43 e 144,63). In progresso il petrolio: il contratto consegna Settembre sul Brent sale dell’1,45% a 77,63 dollari al barile e quello scadenza Agosto sul Wti dell’1,56% a 72,92 dollari al barile, quando ad Amsterdam il gas guadagna il 2,2% a 33 euro al megawattora.
Tra i titoli, a Piazza Affari in evidenza Saipem (+4,7%) e Iveco Group (+3,75%), quando ha chiuso in rosso Amplifon (-1,7%), con gli analisti prudenti sulle tendenze del mercato per il secondo trimestre dell’anno: Intermonte ha abbassato il giudizio sul titolo a “neutral” (da “outperform”) con un taglio del target price a 35 euro (dai precedenti 41 euro). L’esordio boom di thyssenkrupp Nucera alla Borsa di Francoforte (+17%) ha spinto a Milano l’azionista De Nora (+5,86%).
Da segnalare anche il +1,96 della Juventus, dopo l’annuncio del nuovo direttore sportivo, Cristiano Giuntoli.
I dati di giugno della raccolta, che sono stati sopra le attese, hanno spinto Finecobank (+3%), che ha fatto meglio degli altri titoli del settore: Banca Mediolanum +1,7%, Azimut +1,42% e Banca Generali +1,4%. Nel mese di giugno, la raccolta netta di Fineco si è attestata a 765 milioni, superando così per il terzo anno consecutivo la soglia di 5 miliardi nel primo semestre.
Oltre a Saipem, tra i petroliferi acquisti anche su Tenaris (+2,63%), quando Eni (+0,14%) è rimasta più indietro. Positiva la giornata dei bancari, guidati da Bper (+2,7%) e Mps (+2,51%), seguiti da Banco Bpm +2,23%, Unicredit +2,09%, Mediobanca +1,94% e Intesa Sanpaolo +0,36%. Tra gli industriali, acquisti su Leonardo (+2,5%) e Stellantis (+2,08%), all’indomani della notizia che il gruppo ha raggiunto un accordo con il Canada da 11,3 miliardi di dollari americani per riprendere la costruzione della gigafactory di Windosr destinata a produrre batterie elettriche per l’America del Nord.
Fuori dal segmento principale, giornata debole per l’ex Mediaset. I titoli Mfe A hanno chiuso invariati e quelli B sono scivolati dello 0,42%: per gli analisti la continuità nella governance riduce l’appeal speculativo. Sempre nella galassia Fininvest, in rialzo, invece, Mondadori (+2,63%).
(foto SHUTTERSTOCK)