
Meglio l’approvazione del salario minimo a 9 euro l’ora ma accompagnato dalle voci che compongono la retribuzione differita
Secondo le considerazioni della Cgia l’eventuale approvazione del salario minimo a 9 euro lordi all’ora avrebbe delle conseguenze negative a livello lavorativo. In particolare aumenterebbe il rischio di licenziamenti nei settori in cui i minimi tabellari si trovano molto al di sotto dei 9 euro. Il riferimento è al comparto dell’agricoltura, del lavoro domestico e di alcuni attivi nei servizi ovvero dove, solitamente, la presenza delle retribuzioni “in nero” è statisticamente più ampia. Da qui il pericolo che molti imprenditori, a volte anche fiaccati da concorrenze e crisi varie, pongano i lavoratori di fronte alla scelta di un licenziamento o di un lavoro sommerso
Secondo quanto riferito il pericolo di lavoro nero potrebbe essere più alto al sud dove sfiora il 38 per cento del totale degli occupati non regolari presenti in Italia.
Sempre stando alle analisi della Cgia l’unica soluzione sarebbe l’approvazione del salario minimo a 9 euro l’ora purché accompagnato dalle voci che compongono la retribuzione differita e che, presenti nel contratto collettivo nazionale, compongono il trattamento economico complessivo (Tec).