
Il motivo è la mancata tutela dei dati personali di alcuni utenti legata alla fidelity card
Utilizzavano i dati sensibili dei clienti per operare campagne di marketing fuori dai parametri previsti. Il tutto attraverso le informazioni registrate al momento della sottoscrizione delle fidelity card. Con questa motivazione il Garante della privacy ha sanzionato la Rinascente con una multa di 300.000 euro.
Nel corso dell’istruttoria è risultato che nell’informativa relativa alla fidelity card non erano stati indicati i tempi di conservazione dei dati per finalità di marketing e di profilazione. Inoltre, non veniva indicata l’attività svolta mediante Facebook-Meta, che prevedeva l’inoltro degli indirizzi email dei clienti alla società americana. Il tutto all’insaputa dei clienti.
Senza contare che la Rinascente non aveva predisposto la procedura di valutazione d’impatto del trattamento dati prevista dal Gdpr, il regolamento europeo sul trattamento e la protezione dei dati. In questo caso, si calcola che siano incappati nel trattamento non corretto dei dati almeno due milioni di consumatori: elemento che è stato valutato per stabilire l’entità della sanzioni, insieme alle attenuanti legate al fatto che non si registrano precedenti nel trattamento scorretto, tenendo anche conto della tempestiva adozione di misure correttive da parte della società.
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