
Sullo sfondo inflazione e sospetti di speculazioni
L’Authority Gb ordina ai supermercati di esibire con maggiore trasparenza e uniformità i prezzi dei vari prodotti esposti sugli scaffali, in modo da non fuorviare i consumatori e di consentire raffronti chiari tra un prodotto (o un marchio) e l’altro.
La pronuncia dalla Competition and Markets Authority (Cma), autorità britannica indipendente di controllo sulla concorrenza e sui mercati, è arrivata in seguito delle denunce avanzate da varie associazioni sull’onda dell’impennata del carovita innescata dall’inflazione di questi mesi, nonché del sospetto di potenziali speculazioni da parte della grande distribuzione e del commercio in genere.
Fra gli elementi potenzialmente ingannevoli da correggere, la Cma ha evocato l’utilizzo di micro unità di misura come i grammi o i millilitri, al posto dei più intellegibili chili e litri. O ancora la differenziazione nelle etichette delle varie marche di prodotti come il tè, bevanda nazionale per eccellenza sull’isola, fra unità di prezzo indicate alternativamente per bustina o per 100 grammi.
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