
Il calo della produzione cerealicola in Tunisia si registra da quasi tre anni, dal momento che l’ultimo raccolto considerato “buono” risale al 2019, con 21,3 milioni di quintali di cereali prodotti
La Tunisia prevede che l’importazione di grano aumenterà dell’80,8% nel prossimo periodo, poiché la produzione nazionale è diminuita notevolmente nel corso nel 2023. Lo ha dichiarato il responsabile della raccolta di cereali presso l’Unione regionale dell’agricoltura e della pesca (Utap) della Tunisia, Mohamed Rjaibia, all’emittente radiofonica privata Shems Fm.
Rjaibia ha specificato che la Tunisia importa attualmente tra il 50 e il 60% del suo fabbisogno di cereali, ma quest’anno la produzione è diminuita notevolmente, raggiungendo appena i 2,5 milioni di quintali, a fronte dei 7,4 milioni di quintali prodotti nel 2022.
Il calo della produzione cerealicola in Tunisia, del resto, si registra da quasi tre anni, dal momento che l’ultimo raccolto considerato “buono” risale al 2019, con 21,3 milioni di quintali di cereali prodotti a causa della siccità. Come ha osservato Rjaibia, un intervento efficace per affrontare la grave crisi che colpisce il settore primario nel Paese nordafricano, o almeno per arginarne l’impatto, è necessario per evitare che sia messa a rischio la sicurezza alimentare della popolazione, soprattutto nell’attuale situazione di crisi finanziaria.
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