
La Banca centrale russa alza il tasso d’interesse all’8,5%. Possibili nuovi aumenti
Diventa più restrittiva la politica monetaria in Russia. La Banca centrale ha alzato il tasso d’interesse all’8,5%, dal 7,50%.
La decisione supera le attese degli analisti che prevedevano un rialzo più contenuto all’8%.
Intanto il rublo ha continuato intanto a indebolirsi nei confronti di euro e dollaro. Sul mercato valutario la valuta russa cedeva in avvio lo 0,1% e passa di mano a 90,43 sul dollari ed a 100,6 sull’euro.
La decisione nasce dalla necessità di combattere l’inflazione. «Gli attuali tassi di crescita dei prezzi, inclusa una varieta’ di indicatori sottostanti, hanno superato il 4% in termini annualizzati e sono ancora in aumento. L’aumento della domanda interna supera la capacità di espandere la produzione, anche a causa della limitata disponibilità di risorse di lavoro. Ciò rafforza la persistente pressione inflazionistica nell’economia. Le aspettative di inflazione sono aumentate. L’andamento della domanda interna e il deprezzamento del rublo dall’inizio del 2023 amplificano notevolmente i rischi proinflazionistici», si legge in una nota.
La Banca di Russia tiene aperta la prospettiva di un ulteriore aumento del tasso di riferimento nelle prossime riunioni per stabilizzare l’inflazione. Secondo le previsioni l’inflazione annua si attesterà al 5-6,5% nel 2023 per tornare al 4% nel 2024.
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