
Aumentano costantemente i turisti che ricercano online l’Italia per ospitalità turistica e per prenotazioni aeree. A guidare la crescita sono i flussi da Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito
Nel mese di luglio l’Italia si posiziona al primo posto per “tasso di saturazione” delle strutture ricettive che si prenotano tramite piattaforme on line, davanti a Grecia, Spagna e Francia, principali competitor nella stagione. Lo rende noto il ministero del Turismo, secondo cui al 17 luglio risulta prenotato circa il 42% delle strutture ricettive italiane offerte sulle piattaforme on-line.
Si registra un aumento delle prenotazioni, rispetto alla settimana precedente, di circa tre punti percentuali. Aumentano costantemente i turisti che ricercano online l’Italia per ospitalità turistica e per prenotazioni aeree. A guidare la crescita sono i flussi da Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito che complessivamente costituiscono un terzo delle prenotazioni totali.
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Nella terza settimana di luglio, si registra un incremento del 14% delle ricerche rispetto a quella precedente: in testa i turisti tedeschi, seguiti da quelli di Regno Unito, Stati Uniti e Francia.
Si conferma il grande interesse dei viaggiatori per il mercato delle abitazioni private. Di quelle disponibili sul mercato online, al 17 luglio – prosegue il ministero – il 54% risulta prenotato, con un fatturato stimato di circa 500 milioni per tutto il mese con un prezzo medio di 160 euro. Le località lacuali sono sempre più apprezzate all’estero, in particolare dai turisti provenienti da Stati Uniti e Regno Unito.
Le località intorno ai laghi di Como e Garda evidenziano un dato di saturazione delle strutture on line maggiore rispetto alla media nazionale. In particolare, nei borghi di Bellagio, Domaso e Tignale si registra la maggiore domanda. Anche questa settimana Roma si conferma la città più cercata on line da parte dei turisti stranieri, tra le destinazioni italiane. Seguono Milano, Venezia e Firenze. A luglio 3 viaggiatori su 4 si muovono in Italia per motivi di svago. Il 15% si muove ancora per motivi di lavoro. Siamo in linea con la tendenza dello scorso anno, conclude il rapporto.
(foto SHUTTERSTOCK)