
I governi dell’America Latina stanno lavorando per scongiurare aumenti dei prezzi causati dalla siccità
L’indice dei prezzi al consumo in Messico è cresciuto nella prima metà di luglio del 4,79 per cento su anno, la cifra più bassa dalla prima metà del marzo 2021. Lo riferisce l’istituto nazionale di statistica (Inegi) segnalando che sulle precedenti due settimane l’inflazione è cresciuta dello 0,29 per cento. A metà luglio del 2022 i prezzi erano aumentati dello 0,43 sul periodo e dell’8,16 per cento su anno.
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Il paniere della cosiddetta “core inflation”, il gruppo di prodotti che non presentano volatilità stagionali ha registrato nelle prime due settimane di luglio un incremento dello 0,24 per cento sulla seconda parte di giugno e del 6,769 per cento su anno. Il restante gruppo – prodotti alimentari, energetici e tariffe autorizzate dal governo – è calato dello 0,24 per cento su anno e aumentato dell’1 per cento sul periodo. Nonostante il calo, l’inflazione rimane ancora fuori dal livello obiettivo fissato dalla Banca centrale (Banxico), il 3 per cento con un punto percentuale in piu’ e in meno.
Per cercare di contenere la corsa dei prezzi, il presidente del Messico, Andre’s Manuel Lopez Obrador, ha tra le altre cose animato la “Alleanza contro l’inflazione dei Paesi dell’America Latina e dei Caraibi”, di cui si è tenuta a inizio aprile la prima riunione, virtuale: un coordinamento tra i governi di Argentina, Belize, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Cuba, Honduras, Venezuela, e San Vicente e Granadine. Un lavoro che si concentra innanzitutto sulla pressione che la siccità sta esercitando sui prezzi del grano, con l’obiettivo ultimo di proteggere le fasce meno abbienti delle popolazioni.
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(foto SHUTTERSTOCK)