I sindacati chiedono di accelerare. Con Stellantis possibile accordo entro Ferragosto
«Sull’auto crediamo che bisogna invertire la rotta e non rassegnarci alla decadenza industriale, lo si può fare e questo è il momento della svolta». Le parole ottimistiche arrivano dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, al termine dell’incontro con i sindacati su Stellantis.
Un accordo giudicato positivo, il primo di altri in arrivo. «Abbiamo voluto coinvolgere i sindacati al massimo dei livelli così come faremo nei prossimi giorni con i presidenti delle Regioni e con Anfia, l’associazione che rappresenta l’industria dell’automotive orgoglio del made in Italy, per realizzare finalmente un accordo di sistema con Stellantis, la principale casa automobilistica europea è l’unica che produce nel nostro paese al fine di invertire la rotta – ha continuato il ministro. – Sono vent’anni che si riduce la produzione automobilistica in Italia e noi abbiamo chiesto che appunto si riprenda a guardare e a costruire positivamente il futuro dell’auto e quindi dell’industria italiana. Abbiamo posto un obiettivo significativo: giungere a produrre almeno un milione di autovetture con un crono-programma preciso, investire di più in ricerca e innovazione, definire i nuovi modelli innovativi e in quali stabilimenti italiani saranno prodotti accanto alla Gigafactory che dovrà produrre le batterie elettriche e infine un accordo con l’indotto affinché si accompagni alla transizione ecologica anche coloro che producono componenti per Stellantis come per altre case automobilistiche straniere».
Dai sindacati riscontri abbastanza positivi con molte richieste di chiarimento, però. «Abbiamo ricordato al governo che mentre gli Stati Uniti sono alla seconda gigafactory, in Italia siamo ancora all’impegno per la prima, che non è stato fissato – ha detto Landini – quindi è chiaro che bisogna passare dalle chiacchiere ai fatti e infatti significa prendersi degli impegni molto precisi».
I sindacati, in particolare, chiedono un piano industriale per l’Italia, col dettaglio delle produzioni per ogni stabilimento. Tra i nodi da affrontare anche blocco del motore euro 7, la messa in campo di ammortizzatori sociali per la transizione e l’utilizzo dei cinque miliardi stanziati per l’automotive a favore delle riconversioni di tutte le attività della filiera. Il ministro Urso al termine ha spiegato che è intenzione del governo utilizzare anche le risorse che potrebbero giungere dalla rivisitazione dei capitoli del Pnrr del RepowerEu, cosa che dovrebbe avvenire entro il 30 agosto per sostenere la filiera dell’auto.
FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI