
Iren ha registrato un utile netto di gruppo attribuibile agli azionisti di 143 milioni di euro, un aumento del 4% rispetto ai 137 milioni dell’anno precedente. I ricavi consolidati si sono attestati a 3.214,4 milioni di euro, un calo del 13,4% rispetto ai 3.711,6 milioni del primo semestre 2022
Bilancio contrastato per Iren che nel primo semestre ha registrato un utile netto di gruppo attribuibile agli azionisti di 143 milioni di euro, un aumento del 4% rispetto ai 137 milioni dell’anno precedente. I ricavi consolidati sono invece scesi a 3.214,4 milioni di euro, segnando -13,4% rispetto ai 3.711,6 milioni del primo semestre 2022.
La causa principale di questo calo del fatturato sono i minori ricavi energetici, che hanno subito un impatto negativo di circa -563 milioni di euro a causa delle minori quantità vendute. Questo è stato in parte correlato a condizioni climatiche più miti. Un ulteriore fattore di contrazione è stata la riduzione dei prezzi delle materie prime, che ha avuto un impatto negativo di circa -118 milioni di euro.
L’Ebitda ha raggiunto i 606 milioni di euro (+8%), mentre l’Ebit è di 248 milioni di euro (-12%), una diminuzione dovuta ai maggiori accantonamenti. L’indebitamento finanziario netto è pari a 3.920 milioni di euro (+17% rispetto a 3.347 milioni di euro al 31/12/2022). Si tratta di un incremento riconducibile prevalentemente agli investimenti realizzati nel periodo, per supportare lo sviluppo pianificato delle infrastrutture territoriali e migliorare la qualità del servizio.
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