Secondo i dati di Confcommercio, i dati sui saldi estivi 2023 segnano un +3%, che però è un -10% nelle province più piccole
«I saldi quest’anno sono partiti lentamente soprattutto per la situazione atmosferica” ma dopo “i dubbi dei primi 15 giorni, a fine mese la situazione sta andando meglio e la previsione è di un aumento delle vendite del 3% sul luglio dell’anno scorso” per una spesa media “di 80-100 euro». A spingere le vendite «è il turismo soprattutto nelle città della costa e nelle città d’arte» spiega il presidente di FedermodaItalia Confcommercio, Giulio Felloni.
I negozi «hanno un vastissimo assortimento, hanno acquistato più merce che nel 2022, e applicano sconti più alti, del 40-50% offrendo delle occasioni irripetibili per capi di qualità, con margini stretti di guadagno, che attirano molto i turisti non solo americani e cinesi. Nelle città d’arte in particolare – prosegue Felloni – arrivano molti tedeschi, belgi, francesi e inglesi che guardano con interesse le vetrine di capi di abbigliamento e acquistano in saldo perché nei rispettivi Paesi i prodotti italiani costano molto di più».
Comunque, gli acquisti hanno riguardato nella media “magliette e accessori”. Per i commercianti, sottolinea il presidente di FedermodaItalia Confcommercio, «non c’è un guadagno vero ma almeno circola denaro che serve a pagare i fornitori, i dipendenti e le tasse» e poi con sconti alti «si offrono prodotti belli per cui il cliente si sente gratificato. Il consumatore ha la stessa capacità di acquisto del 2022 quindi è il negoziante che deve calmierare il prezzo mentre i fornitori riversano gli aumenti sul mercato».
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Si è dovuto attendere «il secondo sabato di saldi per vedere un certo risveglio delle vendite che hanno mostrato una ripresa a partire dal sabato successivo». A luglio, «c’è maggior movimento rispetto ad agosto» afferma Felloni secondo cui l’andamento delle vendite nel prossimo mese «dipenderà dalla merce che è rimasta in negozio. Se il prodotto è appetibile il saldo funziona».
La visione è meno ottimistica per Consumerismo no profit: nelle prime settimane di sconti i saldi hanno fatto registrare un andamento poco entusiasmante, con vendite stazionarie nelle grandi città e un segno negativo, attorno al -10%, nelle province più piccole. L’associazione conferma che «a salvare il commercio, specie a Roma e nelle città a forte vocazione turistica, sono stati i visitatori stranieri, le cui presenze risultano a luglio in forte aumento rispetto agli anni passati. Differenze anche tra le diverse tipologie di esercizi: se negli outlet e nelle boutique d’alta moda le vendite sono state in linea con quelle degli anni passati, e in alcuni casi in aumento, i piccoli negozi e le periferie stanno soffrendo. L’inflazione ancora elevata e i rincari nel settore delle vacanze hanno ridotto il budget degli italiani».
Ma in linea di massima i saldi, «anche come conseguenza dell’avvento dell’e-commerce e della possibilità di approfittare tutto l’anno di sconti e promozioni online, hanno perso attrattività, come dimostra il trend negativo che caratterizza le vendite di fine stagione degli ultimi 10 anni».
(foto ANSA)