Il gruppo di Atlanta ha rivisto al ribasso le stime di ricavi e marginalità per riflettere l’impatto derivante dall’accordo preliminare raggiunto dai sindacati
Ups ha chiuso il secondo trimestre dell’esercizio con un utile operativo di 2,8 miliardi di dollari, in contrazione del 21,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e in calo del 18,4% su base adjusted. I ricavi sono calati del 10,9% a 22,1 miliardi di euro. L’utile per azione adjusted è sceso del 22,8% a 2,54 dollari per azione.
Il gruppo di Atlanta ha rivisto al ribasso le stime di ricavi e marginalità per riflettere l’impatto derivante dall’accordo preliminare raggiunto International Brotherhood of Teamsters, il sindacato che rappresenta circa 330mila lavoratori negli Stati Uniti e che verrà sottoposto in agosto al voto dei dipendenti.
La guidance dei ricavi 2023 è ora di circa 93 miliardi di dollari con un margine operativo adjusted intorno all’11,8%. La stima precedente era di 97 miliardi di ricavi con una marginalità del 12,8%.
Confermati i programmi di allocazione del capitale che prevedono 5,3 miliardi di investimenti, dividendi per 5,4 miliardi e acquisto di azioni proprie per circa 3 miliardi di dollari.
A Wall Street negli scambi in premercato il titolo Ups cede il 5% circa.
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