
Il colosso energetico australiano Woodside oggi cercherà di rilanciare le trattative con i propri dipendenti
I prezzi del gas in Europa ieri sono saliti dopo l’annuncio di uno sciopero sulle piattaforme offshore di Woodside nell’Australia occidentale, che da sole forniscono oltre il 10% della fornitura globale di Gnl
Il colosso energetico australiano Woodside oggi cercherà di rilanciare le trattative con i propri dipendenti per evitare uno sciopero che preoccupa in un mercato mondiale del Gas naturale liquefatto, già indebolito dal conflitto in Ucraina.
Ieri i future al Ttf sono saliti del 27% a 39,24 euro per megawattora dopo aver toccato il picco nell’intraday di 43,545 euro per MWh, il massimo negli ultimi due mesi. Stamattina, i prezzi sono in rialzo del 4% a 42 euro al MWh.
Sebbene l’Europa abbia ampiamente rifornito le sue scorte di Gnl dall’inizio del conflitto in Ucraina, gli stoccaggi sono all’87%, i mercati temono che la carenza e la forte domanda in Asia aumenteranno la pressione sulle forniture in Europa.
Woodside spera di impedire lo sciopero ed ha già messo in atto un piano di emergenza per garantire le sue forniture. “Ci auguriamo che non sia necessario attivare questo piano”, spiega il gruppo, che vuole riprendere le trattative per scongiurare eventuali interruzioni dei lavori previste per meta’ agosto.
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