
Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil invitano i lavoratori del settore ad aderire alla protesta: “Il lavoro a Ferragosto svuota i centri e riempie le cittadelle commerciali: a che prezzo?”
Le segreterie regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil della hanno proclamato lo sciopero generale del commercio e della distribuzione organizzata per l’intera giornata di Ferragosto.
«Anche quest’anno – è detto in un comunicato unitario delle organizzazioni di categoria – ci vediamo costretti, in assenza di un provvedimento regionale che prenda atto della richiesta di chi rappresenta lavoratrici e lavoratori del settore commercio, ad utilizzare uno strumento di lotta che possa garantire il giusto riposo e la possibilità di vivere la giornata festiva in piena libertà a quanti vorranno farlo. Ci sono tante ragioni per regolare la chiusura delle attività commerciali nei festivi e le abbiamo più volte espresse, prendiamo atto della mancanza di volontà a confrontarsi su questo argomento da parte delle Istituzioni e continuiamo a lottare fin quando non riusciremo a cambiare questa politica che continua ad essere disinteressata ai bisogni es alle aspettative del mondo del lavoro».
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«Invitiamo le lavoratrici ed i lavoratori a partecipare alla giornata di sciopero – sottolineano le segreterie regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil – e chiediamo alle aziende più attente e sensibili alla condizione dei propri dipendenti e collaboratori a chiudere le attività il giorno di Ferragosto».
Così i sindacati della Toscana: «La nostra protesta continua a restituire diritti e dignità, in nome di una crisi che ha determinato tanti abusi e soprattutto tanto precariato. Le liberalizzazioni sono sbagliate, non aiutano la crescita economica, creano dumping tra piccola e grande distribuzione, svendono le festività, svuotano i centri storici delle città a favore delle cittadelle del consumo, sviliscono la qualità del lavoro spezzettando la prestazione lavorativa e costringendo i dipendenti ad orari ben poco conciliabili con il riposo. Bisogna necessariamente pensare a un consumo più sostenibile e responsabile, per il bene di tutti».
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(foto SHUTTERSTOCK)