
L’intenzione è quella di abbattere i costi
Cosa hanno in comune il mondo dell’intelligenza artificiale, Disney, la disoccupazione e le esperienze nel settore del machine learning? Semplice: il filo conduttore è l’azienda leader nel settore del divertimento che sta cercando personale per creare una task force dedicata interamente allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.
Troppo alti i costi per le monumentali creazioni cinematografiche ma anche per l’ideazione di plot vincenti per riuscire a battere una concorrenza sempre più spietata. Un esempio ne è proprio l’ultimo Indiana Jones che, non potendo presentare nessun altro oltre all’iconico Harrison Ford, si è trovata di fronte a dover, letteralmente fare i conti con gli anni che passano. Per tutti. Attori compresi. Ed è per questo motivo che l’ormai 81enne attore è dovuto ricorrere alla magie dell’intelligenza artificiale per riuscire a rendere nella finzione cinematografica e televisiva ciò che, qualche decina di anni fa, forte della gioventù, riusciva a fare da solo.
Conclusione: tre anni di tempo ed oltre 100 professionisti all’opera. Una squadra che, per ovvi motivi, ha richiesto costi enormi ed obbligato la Disney a dover sperare, per altrettanti ovvi motivi, di riuscire a sfondare al botteghino. Missione che, questa volta è riuscita ma che potrebbe fallire in futuro. Con aumento dell’incertezza per le varie produzioni e, soprattutto, per il titolo in Borsa: Anche perchè è sarà necessario mettere in campo macchine pubblicitarie sempre più potenti per riuscire a conquistare il pubblico. Tutte voci che, con l’aiuto dell’AI, saranno cancellate. O per lo meno ampiamente calmierate.
Stando, però, ai progetti dell’azienda, l’AI potrebbe tornare utile anche per i parchi a tema. In particolare per l’assistenza clienti e creando sofisticate interazioni con il pubblico.
A rischio, in questo caso, il lavoro di sceneggiatori e attori che, già in agitazione da tempo, potrebbero trovare proprio nell’uso dell’AI un nuovo motivo di timore sul futuro del proprio lavoro.
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