La ministra al Lavoro e alle Politiche sociali è stata intervistata al Meeting di Rimini da Ilsussidiario.it
Secondo la ministra Marina Elvira Calderone, quello del salario minimo legale è un tema «complesso e va fatto uscire dalla contrapposizione ideologica, tanto più se si vuole affrontare il più complesso scenario del lavoro povero. Per questo viene affidata al Cnel, organo costituzionale che è formato dalle rappresentanze delle parti sociali e presso il quale si depositano i contratti collettivi, la realizzazione di un’analisi approfondita e comparata sulla contrattazione italiana».
«La ricognizione effettuata dal Cnel – ha osservato in un’intervista a Sussidiario.it – sarà complementare alle valutazioni degli strumenti e degli interventi, anche a valere sulla prossima Legge di bilancio, che il ministero del Lavoro e il Governo individueranno e sottoporranno al Parlamento».
In un quadro di questo tipo, ha argomentato ancora Calderone, il ruolo dei sindacati può essere «fondamentale. La stessa Commissione Europea nei giorni scorsi ha rimarcato che l’obiettivo della Direttiva sul salario minimo è quello di estendere la contrattazione collettiva, particolarmente in Paesi come l’Italia in cui oltre il 90% dei lavoratori è coperto da un contratto collettivo di riferimento. Ne consegue – ha aggiunto – che il ruolo dei sindacati è di primaria importanza, per la loro funzione di tutela delle condizioni di lavoro. Per questo motivo – conclude Calderone – su un tema così delicato come quello del lavoro povero, il confronto deve esserci».
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(foto IMAGOECONOMICA)