L’uragano Idalia ha toccato terra
Il settore petrolifero sta registrando un andamento altalenante a causa dei diversi fattori contrastanti. Non ultimo l’uragano tropicale Idalia che si sta abbattendo nella zona della Florida e che potrebbe bloccare la distribuzione di elettricità.
Secondo le ultime notizie l’uragano, che ha attraversato il Golfo del Messico arrivando alla Florida, ha toccato terra e ha lasciato senza elettricità oltre 60mila persone.
Inoltre, qualche girono fa, da Jackson Hole è arrivata la conferma che le banche centrali, Fed e BCE su tutte, non avrebbero problemi ad aumentare, seppur con tutte le cautele del caso, nuovamente i tassi di interesse. Ma questa scelta potrebbe portare ad un calo della domanda visto il ripercuotersi sul prezzo finale del prodotto. A questo si aggiunge anche una Cina che sta tentando in tutti i modi di stimolare l’economia e i suo mercato immobiliare. Sullo sfondo restano i tagli alla produzione adottati dal gruppo OPEC+ e annunciati ormai già dalla fine di giugno, tagli che, almeno per l’Arabia Saudita (1 milione di barili al giorno) potrebbero essere prolungati fino a ottobre.
Insomma i dati ci sarebbero tutti per mettere il barile sul piedistallo dei protagonisti dei mercati internazionali.
Attualmente il Brent crude, il riferimento internazionale, vede un aumento, seppur frazionale, che lo ha portato a superare gli 85,5 dollari al barile sul finale della giornata di contrattazioni, mentre il WTI americano, è andato oltre gli 81,4 dollari.
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