100 dipendenti in tutto
Un colpo al giornalismo no-profit. Il Texas Tribune, pionieristica testata giornalistica digitale, ha licenziato sui due piedi l’11% del suo personale. La testata, gratuita, che si occupa di politica, immigrazione, sanità e ambiente, ha fatto fuori 100 dipendenti. Lo riporta il Washington Post.
Per il Tribune questi sono i primi licenziamenti in 14 anni di vita nell’ambito del settore delle notizie locali che appare però in difficoltà a causa del sempre più massiccio impiego dell’AI, al declino delle notizie, al cambiamento dei gusti del pubblico e alla crisi del mercato editoriale in sé.
Tra i licenziati figurano la giornalista Jolie McCullough, che si occupava di giustizia penale, Alexa Ura, che ha coperto i servizi sui cambiamenti demografici del Texas e l’editor David Pasztor, in servizio presso la testata da lungo tempo.
In una riunione oggi i vertici hanno cercato di giustificare la riduzione del personale come “necessaria per la crescita” ma la notizia è stata poco digerita anche dai colleghi fuori dal giornale. La giornalista del Los Angeles Times Keri Blakinger, che ha seguito per anni le questioni carcerarie del Texas, ha riassunto così il suo pensiero su X. «È una scelta devastante non solo per i lettori, ma per gli oltre 120.000 detenuti che si trovano nelle carceri del Texas di cui il Tribune non si occuperà più».
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