
La ministra Calderone ha aggiornato i giornalisti sui dati della nuova piattaforma, lanciata nei giorni scorsi
Sono già oltre diecimila, in base al dato delle 9 di questa mattina, sabato, le domande presentate alla Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa), la nuova piattaforma per l’inclusione sociale e lavorativa. Lo ha detto la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, a Villa San Giovanni a margine del convegno dell’ECR Party Culture Weekend.
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“Questo vuol dire – ha aggiunto – che la procedura sta funzionando. Per noi è un obiettivo importante perché, al di là di quelle che sono le soluzioni procedurali, il nostro obiettivo é quello di creare un ambiente nel quale tutti i soggetti che hanno competenze nel mondo del lavoro conferiscano i loro dati all’interno della piattaforma”.
“Con l’utilizzo di soluzioni tecnologicamente avanzate – ha detto ancora il ministro Calderone – interagiscono il ministero del Lavoro, l’Inps, le Regioni, gli enti formatori e le agenzie private per il lavoro. E tutto questo all’interno di un sistema che deve dare al cittadino la visione e l’opportunità per individuare i percorsi formativi più adatti non solo per la formazione, ma anche per la riqualificazione delle competenze indirizzate al mondo del lavoro”.
“Nella piattaforma ci sono anche le offerte di lavoro da parte delle aziende che verranno caricate di giorno in giorno dall’Agenzia per il Lavoro – ha detto -. Voglio considerare quello che oggi si vede della piattaforma il primo passo di un sistema molto più articolato e complesso all’interno del quale abbiamo anche la possibilità, grazie a tutti i moderni strumenti tecnologici, di fare una valutazione ed una previsione delle linee tendenziali del mondo del lavoro per i prossimi cinque anni. E quindi, in questo senso, per prepararci alla formazione delle nuove competenze”.
“Si tratta – ha aggiunto Marina Elvira Calderone – di una grande scommessa, ma occorre tenere conto che attraverso le domande che stanno arrivando avremo un quadro di quanti aspirano all’inclusione sociale e lavorativa. Parliamo di persone che hanno un’età media di 40 anni e con una prospettiva, dunque, di 25 anni di lavoro”.
(foto ANSA)