Inflazione, potere d’acquisto e mancanza di entusiasmo ai primi posti
Si chiama quiet quetting ed è l’abitudine di non andare oltre lo stretto necessario sul posto di lavoro. In Europa coinvolge il 60% dei lavoratori. Un atteggiamento che nasce da tanti elementi differenti, primo fra tutti la mancanza di stimoli e di entusiasmo creato dallo stesso ambiente di lavoro. Secondo la speciale classifica stilata da Gallup nel report «State of the global workplace 2023», solo il 5% dei lavoratori italiani dichiara di aver entusiasmo per la propria attività. Al primo posto i romeni con il 35%. Al centro una media europea che si attesta intorno al 14%.
Altro elemento da considerare, quando si parla di lavoro è, ovviamente, quello riguardante la retribuzione. In Italia, in media, al pari delle mansioni del lavoratore, è più bassa del 40% rispetto a quella offerta da molte aziende estere. Basterebbe questo a spiegare l’esodo di oltre 337mila giovani, dei quali 120mila laureati, registrato tra il 2012 e il 2021. Inoltre, a causa dell’inflazione, il potere d’acquisto è crollato, imponendo anche la necessità di un aumento salariale. Con il ritorno all’attività lavorativa dopo la pausa estiva si dovranno fare i conti, inevitabilmente, anche con questo elemento.
Secondo il Salary Budget Planning, il report di Willis Tower Watson sull’andamento dei salari nel mondo, la retribuzione degli italiani potrebbe vedere presto un incremento 3,7% nel 2023, rispetto al +3,3% del 2022, un aumento che, in realtà, sarà dettato da un parallelo aumento dei prezzi al consumo.
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