
Tonfo per Mps (-3,67%) sulle incertezze del governo per quanto la privatizzazione dell’istituto senese
La presidente della Bce Christine Lagarde non demorde, ribadendo che la Banca centrale europea tirerà dritto finché non sarà raggiunto l’obiettivo di un’inflazione al 2%. L’Eurotower potrebbe quindi continuare a essere aggressiva sui tassi. Tanto è bastato a raffreddare le Borse europee, che hanno chiuso sotto la parità: Milano si è salvata (-0,1%), mentre Parigi ha perso lo 0,24%, Francoforte lo 0,1%, Londra lo 0,15%, Madrid lo 0,4%), dopo avere resistito per quasi tutta la seduta in territorio positivo.
Infatti, pur senza il faro di una Wall Street chiusa per il Labor Day, gli investitori avevano scommesso su un atteggiamento cauto della Federal Reserve sui tassi alla luce di dati macroeconomici americani in chiaroscuro, ultimo quello sull’occupazione di venerdì, e grazie ai segnali di sostegno arrivati dalla Cina con gli stimoli introdotti per riaccendere il mercato degli acquisti immobiliari.
Sul mercato valutario, il cambio tra euro e dollaro riaggancia brevemente quota 1,08, ma poi torna a 1,0791 dollari, sui valori di venerdì. Vale anche 158,01 yen (da 157,47 venerdì), mentre il cambio dollaro/yen è a 146,45. Petrolio in leggero rialzo con il Brent novembre a 88,89 dollari al barile (+0,38%) e il Wti ottobre a 85,9 dollari (+0,41%). Nel finale, in calo del 5,77% a 33,56 euro al megawattora il prezzo del gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam. Infine, spread in rialzo a 171 punti, contro i 168 della chiusura di venerdì, con il rendimento decennale in aumento al 4,29% dal 4,23% del closing precedente.
Per quanto riguarda i titoli, tonfo per Mps (-3,67%) sulle incertezze del governo per quanto la privatizzazione dell’istituto senese: la Lega e il ministro dell’economia Giorgetti hanno raffreddato le ipotesi di una vendita rapida della banca come auspicato invece dai ministri Tajani e Urso a Cernobbio.
In calo anche le altre banche (Bper -1,12%, Bpm -1,23%), così come Saipem (-2,3%), che sente ancora l’effetto del collocamento del prestito obbligazionario convertibile. La migliore è stata Tim (+3,46%, dopo il +2,8% di venerdi, riagganciando quota 0,3 euro per la prima volta in 4 mesi e mezzo), mentre si avvicinano le settimane decisive per le trattative tra il fondo Kkr e il ministero delle Finanze sul dossier della rete.
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(foto ANSA)