
I ministri dell’Economia e delle Finanze dell’Ue, che sono a loro volta governatori della Banca europea per gli investimenti dovrebbero discutere la questione nella riunione informale dell’Ecofin
Con la pubblicazione dei candidati, avvenuta oggi, prende il via ufficialmente la corsa per la presidenza della Bei, la Banca europea per gli investimenti (nella foto). In gara ci sono: la vicepresidente ad interim e ministra dell’Economia della Spagna, Nadia Calvino; la commissaria europea alla Concorrenza, la danese Margrethe Vestager, in aspettativa da una settimana; l’ex ministro italiano dell’Economia, Daniele Franco, e due degli attuali vicepresidenti della la Banca, la polacca Teresa Czerwinska e lo svedese Thomas Ostros. Uno dei cinque prenderà il posto del tedesco Werner Hoyer dal primo gennaio 2024.
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Per l’elezione è necessaria la maggioranza qualificata: almeno 18 dei 27 Paesi Ue che rappresentino anche il 68% del capitale della banca, i cui azionisti sono gli Stati membri.
I ministri dell’Economia e delle Finanze dell’Ue, che sono a loro volta governatori della Bei, dovrebbero discutere la questione nella riunione informale dell’Ecofin che si terrà la prossima settimana a Santiago de Compostela, anche se non vi è un termine formale per adottare la decisione.
Non è escluso che l’appuntamento in Spagna si concluda con una fumata nera. A Bruxelles si danno per favorite Calvino e Vestager. Anche se nessuna delle due sembra avere il sostegno necessario dei big. Per la vittoria serve l’appoggio di almeno due delle tre grandi economie dell’Ue, dato che Germania, Francia e Italia (tutte con il 18,78%) da sole detengono il 56,34% del capitale della Bei e se si aggiunge la Spagna (11,27%) si arriva al 67,1%.
Ai rimanenti 23 partner rimane il 32,39% del capitale, quindi anche con il sostegno di tutti loro, la soglia del 68% e 18 Stati non verrebbe superata a meno che anche due dei grandi non diano il loro “si'”.
Il presidente della Bei ha una retribuzione mensile pari a quella del presidente della Commissione europea e questa equivale al 138% dello stipendio previsto per un funzionario dell’Ue di 16esimo grado, il che significa che l’eletto guadagnerebbe circa 31 mila euro al mese per dirigere l’ente, secondo la normativa vigente.
(foto WIKIPEDIA)