Nelle trenta pagine a cui gli sherpa del summit hanno lavorato tutta la notte, il termine “fossil fuel” compare una volta soltanto, richiamando la dichiarazione di Pittsburgh del 2009
Il G20 ha adottato la dichiarazione finale del vertice di Nuova Delhi che impegna i paesi del ‘Group of twenty’ a triplicare gli sforzi sulle rinnovabili e ad irrobustire gli investimenti per il Clima. Tuttavia, come riferisce LaPresse, il documento tace sullo stop ai combustibili fossili.
Nelle trenta pagine a cui gli sherpa del summit hanno lavorato tutta la notte, il termine ‘fossil fuel’ compare una volta soltanto, richiamando la dichiarazione di Pittsburgh del 2009 per “eliminare gradualmente e razionalizzare, nel medio termine, le inefficienti sovvenzioni ai combustibili fossili”, senza vincoli temporali né interventi definiti. Un’assenza che sembra stonare con le parole dei leader del G20, tra cui la stessa premier, Giorgia Meloni, che ha sottolineato come la risposta al cambiamento climatico debba “riguardare davvero tutti. Al di là degli impegni sul contenimento del riscaldamento in corso, dobbiamo considerare prioritaria – ha detto la presidente – l’adozione di tutte le misure utili alla mitigazione delle conseguenze dei cambiamenti climatici, che impattano soprattutto sui Paesi del sud globale”.
Il testo, nella sezione dedicata al ‘Patto per lo sviluppo green’, si concentra sulla spinta verso una transizione energetica “pulita, sostenibile, giusta, accessibile e inclusiva”, individuando vari percorsi: più investimenti per soddisfare la domanda di energia, supporto ai paesi in via di sviluppo per ridurre le emissioni di Co2, produzione di idrogeno da fonti non inquinanti.
Tra i punti centrali – in linea con le raccomandazioni dell’Ipcc nel rapporto di marzo 2023 – lo sforzo per “triplicare la capacità di energia rinnovabile” e “le tecnologie a zero e a basse emissioni” entro il 2030. Sempre al G20, il primo ministro indiano Narendra Modi ha annunciato la Global Biofuel Alliance, per la diffusione dei biocarburanti.
La proposta, avanzata dall’India alla ministeriale Energia G20 dello scorso 22 luglio a Goa, convince anche all’Italia, sostengono fonti italiane a Nuova Delhi.
Del resto Meloni nel suo intervento alla seconda giornata di vertice era stata chiara: bisogna scongiurare “approcci asimmetrici fra gli Stati, in particolare fra quelli più industrializzati” ed evitare così “pericolosi squilibri” interni e internazionali. Un’alleanza ‘globale’ dunque potrebbe essere un passo essenziale.
Soprattutto se – come annotano le fonti – riconosce nei biofuel la soluzione chiave per la decarbonizzazione dei trasporti che, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, nel 2022 hanno permesso al comparto di rinunciare a quasi 2 milioni di barili di petrolio al giorno.
L’Italia quindi sarebbe pronta a rafforzare le collaborazioni internazionali”, per triplicare la produzione(concentrata in Usa, Brasile, Europa e Indonesia) e investire in tecnologie innovative per la gestione dei rifiuti e dei terreni coltivati.
(foto ANSA)