
Secondo il World Trade Center Health Program, sono più di 71 mila le persone a cui sono state diagnosticate malattie della pelle, tumori e problemi mentali
È doppia la paura dei “bambini dell’11 Settembre”, di chi ha vissuto l’attentato del 2001 al World Trade Center di New York in tenera età: quella di un nuovo attacco esterno e di un attacco “interno”, dentro il proprio corpo. Il terrorismo e il cancro.
Secondo il World Trade Center Health Program, programma federale che si occupa di monitorare le conseguenze sulla salute dell’attacco dell’11 Settembre, sono più di 71 mila le persone a cui sono state diagnosticate malattie della pelle, tumori e problemi mentali, proprio a causa della lunga esposizione a polvere, fumo, detriti e per il trauma degli attentati.
Studi legali promettono risarcimenti milionari, le tv locali sono affollate di spot, i treni della metro sono tappezzati di annunci che invitano a fare ricorso per “ottenere quello che vi spetta“, ma e’ chiaro che nessuno vorrebbe trovarsi nelle condizioni di chiedere soldi.
Secondo le statistiche, l’87 per cento delle persone che hanno sviluppato patologie legate all’11 Settembre sono uomini e sono tutti adulti. Ma sarebbero circa 35 mila i bambini che nel 2001 vennero esposti alle tossine sprigionate dopo gli attacchi.
L’impatto su di loro, secondo alcune testimonianze pubblicate dal Post, finora è stato poco studiato. Secondo una ricerca pubblicata un anno dopo gli attentati, tutti quelli che avevano sperimentato una perdita avevano il doppio delle possibilità degli altri di sviluppare ansia, depressione o disordine del comportamento post-traumatico.
Ma cosa si dice di chi potrebbe sviluppare conseguenze vent’anni dopo, e dopo averle incorporate per tutta l’adolescenza? A dicembre dell’anno scorso è stato avviato uno studio per individuare gli effetti sulle persone di ventuno anni o più giovani.
L’obiettivo è stilare una statistica sulle possibili conseguenze mentali e fisiche in una fascia d’età finora poco considerata, ma per la quale il trauma, ventidue anni dopo, non è stato elaborato. Quasi certamente non a livello mentale, ma per alcuni, anche a livello fisico.
(foto SHUTTERSTOCK)