
Seduta interlocutoria, quindi, con gli indici che viaggiano in ordine sparso nell’attesa della Bce di giovedì e dei dati chiave sull’inflazione americana che arriveranno domani
Borse europee chiudono contrastate: terminano positive Londra (+0,43%) a 7.529,08 punti, Milano (+0,21%) e Madrid (+0,19%); in ribasso Francoforte (-0,54%) a 15.716,45 punti e Parigi (-0,35%) a 7.252,88 punti.
Seduta interlocutoria, quindi, con gli indici che viaggiano in ordine sparso nell’attesa della Bce di giovedì e dei dati chiave sull’inflazione americana che arriveranno domani e potranno dare le indicazioni necessarie alla Fed per decidere il futuro dei tassi.
In Germania gli ordini di fabbrica e la produzione industriale sono scesi molto più del previsto, mentre La fiducia degli imprenditori è migliorata nuovamente a settembre, dopo l’aumento di agosto: l’indice Zew, indicatore del sentimento economico molto seguito, ha guadagnato 0,9 punti rispetto al mese scorso, pur rimanendo in territorio negativo a -11,4 punti.
Sul fronte energetico, dopo la pausa della vigilia riprende senza freni la corsa del prezzo del petrolio, dopo che l’Opec ha confermato le stime sulla domanda citando la resilienza dell’economia e dopo la conferma dei tagli alla produzione di Russia e Arabia Saudita della scorsa settimana. Il Brent novembre sale dell’1,8% a 92,31 dollari al barile dopo un top a 92,38 mentre il Wti ottobre avanza del 2,25% a 89,25 dollari al barile. Domani sarà la volta delle scorte Usa di greggio. In calo del 3% a 34,7 euro al MWh il prezzo del gas ad Amsterdam.
Sul mercato valutario, dopo la pausa della notte scorsa riprende a salire anche il dollaro in attesa dell’inflazione Usa con l’euro schiacciato a 1,072 (1,0704 ieri in chiusura). Contro lo yen la moneta unica è a 157,87 yen (da 157,84). Il cross dollaro/yen è a 147,14 (da 146,93).
Piazza Affari viene sostenuta dalla buona performance di Stellantis (+2,59%) mentre si apre uno spiraglio nella trattativa con i sindacati Usa sul contratto. Dall’altro capo del Ftse Mib, però, scivolone per Campari (-4,22%) dopo l’annuncio dell’addio di Kunze alla carica di ceo del gruppo, anche se il manager resterà in cda come amministratore non esecutivo.
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