
Crescita debole e deficit in aumento secondo le previsioni della banca d’affari USA
Quella di un autunno caldo è un’immagine che si presenta sempre più spesso nelle cronache politico-finanziarie. E il governo Meloni non fa eccezione. Di oggi la notizia di una bocciatura della legge sugli extraprofitti delle banche da parte della Banca centrale europea e che si va ad aggiungere alle stime, al ribasso, sul Pil italiano.
Ma preoccupati del prossimo futuro italiano è anche Morgan Stanley che a proposito del quadro sui conti avverte «Un bilancio complesso per il 2024 renderà probabilmente questo autunno impegnativo il governo italiano». Sul tavolo, secondo le loro previsioni, un deficit fiscale più alto a fronte di crescita più debole parallelamente ad un rialzo dello spread BTP/Bund a 10 anni che potrebbe arrivare anche a 210 punti base
Il particolare a proposito del prodotto interno lordo del secondo trimestre la banca d’affari USA ha evidenziato che «ha deluso le attese e ha evidenziato un calo dello 0,4%, con consumi privati stagnanti e un forte calo degli investimenti in scia a una produzione del settore edile molto debole. Sebbene ci aspettiamo una ripresa nel terzo trimestre, alcuni sondaggi come gli indici Pmi, insieme all’outlook sull’economia tedesca, lasciano presagire un margine di miglioramento limitato».
Pur non essendo il primo tra gli scenari previsti, da Morgan Stanley non escludono il pericolo di «una recessione tecnica ». Tirando le somme, il Pil dovrebbe crescer al ritmo dello 0,8% su base annua sia per il 2023 sia per il 2024, quindi meno della precedente stima rispettivamente dell’1% e dello 0,9%. Per quanto riguarda il deficit, «In prospettiva, è probabile che un costo più elevato dei crediti d’imposta sulle ristrutturazioni, come il Superbonus, possa fare aumentare il deficit fiscale nel 2023 e limitare lo spazio di manovra dal 2024 in poi». La previsione parla di un deficit al 5% per il 2023, ma includendo i 30 miliardi di euro di spese extra per il Superbonus «potrebbe farlo aumentare 1,5 punti percentuali in più quest’anno». Ad ogni modo il deficit per il prossimo anno è visto al 4,2%, contro il 3,7% anticipato dal governo ad aprile.
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