
Confcommercio: senza shock ad ottobre inflazione sotto il 2%
A poche ore dalle indicazioni di Fitch, arriva una nuova stoccata per l’Italia. Anche Confcommercio infatti taglia le stime sul Pil 2023 ed avvisa sul rischio di una recessione tecnica. «Il profilo attuale è ai limiti della recessione tecnica e sul prodotto interno lordo se immaginiamo una piccola ripresa nella fine dell’anno, si dovrebbe arrivare allo 0,8% (rispetto alla stima precedente dell’1,2%), l’1% diventa molto complicato da raggiungere e nel 2024 con crescita normale intorno allo 0,3-0,4 si arriverebbe all’1% (la stima precedente 1,3%)». Lo afferma Mariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio nella presentazione della congiuntura autunnale.
«Cosa ci aspettiamo per la crescita? Un trimestre – aggiunge – un po’ migliore del secondo quarto, ma non possiamo negare che il rallentamento è ai limiti della recessione, ora le previsioni sono tutte intorno a 0,1-0,2, se siamo a 0,1 siamo in recessione tecnica».
Gli avvertimenti arrivano anche dal presidente Carlo Sangalli che ha detto: «l’economia italiana quest’anno è cresciuta più di altri Paesi europei, ma oggi preoccupa il suo rallentamento. Occupazione e produzione mostrano, infatti, segni di fragilità. Di qui la necessità di un’operazione fiducia attraverso la detassazione degli aumenti contrattuali e delle tredicesime confermando, anche per il 2024, la riduzione del cuneo fiscale. Sarebbe una boccata di ossigeno in grado di rimettere in moto i consumi e la nostra economia».
Quanto alla crescita dei prezzi il valore tendenziale dell’inflazione di ottobre, in assenza di shock, scende dal 5,3% all’1,9%.
FOTO: SHUTTERSTOCK