
Nel primo semestre LU-VE ha registrato un utile netto di 19,1 milioni di euro, in calo rispetto ai 33,2 milioni di un anno fa. Il fatturato segna +0,6% rispetto al primo semestre 2022, raggiungendo un totale di 320,3 milioni
Bilancio semestrale contrastato per LU-VE. Il terzo più grande operatore al mondo e secondo in Europa nella produzione degli scambiatori di calore ad aria ha registrato un utile netto di 19,1 milioni di euro, in calo rispetto ai 33,2 milioni del primo semestre 2022.
Il fatturato per il periodo è aumentato in modo marginale, con un incremento dello 0,6% rispetto al primo semestre 2022, raggiungendo un totale di 320,3 milioni. Il portafoglio ordini è rimasto stabile a 187,5 milioni, in linea con le cifre registrate a dicembre 2022.
L’EBITDA adjusted registra un leggero calo a 42,5 milioni, segnando -0,7% su base annua. La posizione finanziaria netta a giugno 2023 era negativa per 160,2 milioni, peggiorando di 4,8 milioni rispetto a giugno 2022.
«Nei primi sei mesi del 2023, seppure in presenza di uno scenario generale incerto e perturbato, il Gruppo si è confermato ai livelli del primo semestre 2022, che è stato in assoluto il migliore della nostra storia, superandone addirittura il fatturato. I n questa prima parte dell’anno, abbiamo anche posto le basi per il prossimo sviluppo: ampliamento degli stabilimenti di Gliwice (Polonia) e di Talmassons (Udine), riconversione del sito produttivo ex ACC Wanbao nel bellunese e inizio dei lavori di ingrandimento della fabbrica di Tianmen (Cina)», ha dichiarato Matteo Liberali, Presidente e CEO di LU-VE Group.
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