
Secondo il rapporto ufficiale pubblicato, dei 16 settori che compongono il Pil, in sei di essi è stata osservata una contrazione interannuale dell’attività nel secondo trimestre, tra i peggiori l’agricoltura che registra un -40,2%
Il Pil dell’Argentina, nel secondo trimestre del 2023 si è contratto del 2,80% rispetto al trimestre precedente. Lo ha riferito l’Instituto Nacional de Estadi’stica y Censos (Indec).
Tra aprile e giugno il Pil è sceso del 4,9% rispetto al secondo trimestre del 2022, il primo risultato negativo dal quarto trimestre del 2020, quando l’attività aveva registrato un calo calo del 4,3% su base annua.
Dal lato della domanda globale, si è registrata una crescita del 3,8% negli investimenti fissi lordi e un calo delle esportazioni del 4,1%, mentre i consumi privati sono diminuiti dell’1,3% e i consumi pubblici sono aumentati solo dello 0,4%. Su base annua, nel secondo trimestre l’offerta globale si è contratta del 2,9% a causa del calo del Pil del 4,9% e dell’aumento delle importazioni del 4,3%.
Nel frattempo, la domanda globale è scesa del 2,9%, con un calo dell’1,1% negli investimenti fissi lordi e un calo delle esportazioni del 10,9%, mentre i consumi privati sono cresciuti solo dello 0,8% e i consumi pubblici sono aumentati del 2,6%.
Secondo il rapporto ufficiale pubblicato, dei 16 settori che compongono il Pil, in sei di essi è stata osservata una contrazione interannuale dell’attività nel secondo trimestre, tra i peggiori l’agricoltura che registra un -40,2% causato dalla grave siccità patita nel paese.
Nell’importo cumulato del primo semestre, il Pil dell’Argentina ha registrato un aumento dell’1,5%, ben al di sotto dell’incremento del 6,5% ottenuto nella prima metà del 2022. Secondo le ultime proiezioni raccolte dalla Banca Centrale, il Pil dell’Argentina crollerebbe del 3% nel 2023.
LEGGI Argentina, l’inflazione vola ad agosto: +124,4% su anno
(foto SHUTTERSTOCK)