Anche Von der Leyen attacca la Cina e lamenta la mancanza di condizioni di parità imprenditoriali nel Paese
Il green e la sostenibilità sono la chiave di crescita per tutti i settori e tutte le regioni d’Europa. Ne è convinta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che nel corso del suo intervento al Green deal summit di Praga ha però sottolineato che l’Europa deve fare ancora molta strada. «Il nostro lavoro non è ancora finito. Le imprese europee sono ancora alle prese con una serie di sfide che ostacolano l’innovazione. Prima di tutto i prezzi elevati dell’energia – ha spiegato. – Nell’estate del 2022, al culmine della crisi energetica, i prezzi del gas erano dieci volte superiori a quelli attuali. Oggi i prezzi dell’energia in Europa sono tornati ai livelli prebellici. Questo è un risultato dovuto alla nostra unità, ma il prezzo che paghiamo per l’energia è strutturalmente più alto rispetto ad altri continenti. Questo è un problema per la nostra competitività globale. La soluzione è a portata di mano e dipende dal mix energetico di ciascun Paese. Se la quota delle rinnovabili nel nostro mix energetico continuerà a crescere al ritmo attuale, saremo presto protetti dai prezzi elevati dei combustibili fossili importati. Dobbiamo quindi mantenere la rotta, per mettere a disposizione di tutti gli europei energia pulita e a basso costo».
E mentre Dombrovskis è in missione in Cina in un momento di grandi tensioni tra i due Paesi, Von der Leyen rincara la dose sostendendo anche lei la mancanza di condizioni di parità imprenditoriali. «I sussidi statali cinesi sulle auto elettriche sono sleali. Troppo spesso le nostre aziende europee devono affrontare la concorrenza sleale di operatori stranieri fortemente sovvenzionati. Ecco perché stiamo lanciando un’indagine antisovvenzioni sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina – ha detto. – Le aziende europee saranno sempre pronte alla concorrenza, ma deve essere equa».
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