
Faib: “il bonus carburante non basta, serve l’accisa mobile”
Ad agosto un pieno di benzina è costato 11 euro in più della media europea. La differenza è dovuta alle accise che pesano per il 57% del prezzo. A lanciare l’allarme è la Faib Confesercenti, associazione di categoria dei benzinai, riunita oggi a Roma in occasione della sua assemblea per il 60/o di fondazione.
Sempre ad agosto i prezzi dei carburanti in Italia sono aumentati del +9,5% (benzina) e +2,7% (gasolio), rispetto allo stesso mese del 2022. Il Gpl è sceso del -11,5%. Nei primi 7 mesi del 2023 sono cresciuti i consumi dei carburanti sulla rete ordinaria, sia per la benzina (+431 milioni di litri rispetto allo stesso periodo del 2022), sia per gasolio e Gpl (rispettivamente +140 milioni e +21 milioni). Da gennaio a luglio si è registrata una diminuzione sull’extra rete (-8 milioni di litri per la benzina, -374 milioni per il gasolio).
Da gennaio a luglio, secondo i dati Faib, il costo dei carburanti in Italia è stato superiore rispetto alla media europea di 22,4 centesimi di euro al litro per la benzina e di 18,3 centesimi al litro per il gasolio, il più alto dal 2018.
Visti i risultati il bonus carburante non basta. «Prevedere un bonus carburante per le famiglie meno abbienti è senz’altro giusto, ma lo riteniamo insufficiente. Come Faib riteniamo quantomeno opportuno attivare il meccanismo dell’accisa mobile in relazione alle maggiori entrate dell’Iva, per raffreddare gli aumenti che hanno collocato il prezzo medio nazionale in self oltre le soglie dei 2 euro per litro», ha detto il presidente di Faib Confesercenti, Giuseppe Sperduto.
FOTO: ANSA/TINO ROMANO
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