Alla guida di una società benefit specializzata nella trasformazione di scarti industriali in prodotti innovativi e di design, Susanna Martucci si aggiudica il riconoscimento che dal 2004 premia l’imprenditoria femminile innovativa
Generatrici di tecnologia e di idee rivoluzionarie che scommettono su nuovi modelli di business e di governance “a rete”, creando vere e proprie filiere dell’innovazione sostenibile. Sono le imprenditrici salite oggi sul palco dell’Italian Tech Week alle OGR Torino, in occasione del Premio GammaDonna che dal 2004 valorizza l’anima innovatrice dell’imprenditoria femminile.
Ed è Susanna Martucci, fondatrice e CEO di Alisea, a portarsi a casa la 15a edizione dell’ambìto riconoscimento per la visionarietà con cui – da 30 anni – combina scarti industriali, innovazione nei processi produttivi, e tecnologie all’avanguardia, dando vita a prodotti unici senza materia prima. Promuovendo un sistema industriale rigenerativo che fa rete tra imprese, e facendo del riciclo, del riuso e dell’economia circolare il suo trademark esclusivo.
Insieme a lei,sul palco dell’Italian Tech Week, sono state premiate Sabrina Fiorentino (Sestre) che si è aggiudicata il “Giuliana Bertin Communication Award”, Cristiana Vignoli (Hemera Pharma) che ha vinto il “Women Startup Award” powered by Intesa Sanpaolo Innovation Center e Roberta Ligossi (Ta-Daan),a cui è andata la prima edizione del “WE for Sustainability Award” by Cottino Social Impact Campus.
“Tutte storie che confermano, ancora una volta, il ruolo chiave che le imprese innovative guidate dalle donne possono avere nel rilancio sociale ed economico del Paese secondo un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo. – ha sottolineato Valentina Parenti, Presidente GammaDonna – Perché è ormai evidente che solo un’economia dell’innovazione sostenibile potrà consentire al Made in Italy di riacquisire competitività sul mercato internazionale e porre il Paese al centro di uno sviluppo economico solido e duraturo”.
Le finaliste del Premio GammaDonna 2023 accedono a un vero e proprio percorso di valorizzazione, accelerazione ed empowerment che si sviluppa attraverso eventi e percorsi di formazione con EY, Italian Tech Alliance, 24Ore Business School, Angels4Women e Cottino Social Impact Campus; occasioni di business networking con imprenditrici, investor e big player dell’innovazione come Intesa Sanpaolo Innovation Center e InnovUp; sessioni di mentoring & advisory con Angels4Women e Plug and Play; mesi di esposizione mediatica sulle principali testate e tv nazionali.
PREMIO GAMMADONNA: CHI È LA VINCITRICE
Bucce di pomodoro trasformate in candele, alettoni di elicotteri in agende, scarti di elettrodi in tappi per bottiglie. Ma soprattutto grafite. Susanna Martucci è a capo di ALISEA, impresa benefit che, dal 1994, progetta e produce oggetti di design e di uso quotidiano, materiali per l’edilizia e risorse per la moda sostenibile, utilizzando materiali di scarto industriale provenienti da filiere pensate esclusivamente in economia circolare. Nel 2013 incontra la polvere di grafite, scarto preziosissimo gettato a tonnellate in discarica dalle fabbriche che producono elettrodi. Da qui nascono brevetti vincenti: come g_pwdr® Technology, innovativo sistema per la tintura dei tessuti che risparmia il 90% di acqua e il 47% di energia; o come Perpetua, l’unica matita prodotta oggi in Italia che consuma scarti senza produrne di nuovi durante il ciclo produttivo (nessun uso di legno, vernici o collanti), e scrive 21 volte più a lungo di una comune matita. Menzione d’onore Compasso d’Oro 2016, dal 2019 Perpetua è nel Design Store del Moma (New York).
“La scelta di puntare sull’innovazione come fattore di sviluppo d’impresa, prima ancora di essere un’esigenza commerciale, è stata un’esigenza personale. Innovare non è solo indispensabile – ha commentato Susanna Martucci nel ricevere il Premio – è gratificante, anche sul piano sociale, un fondamentale contributo al miglioramento della vita delle persone. Una spinta dove non esiste una vera differenza tra donne o uomini, ma che forse è più faticosa per le imprenditrici che devono superare le aspettative legate a consuetudini, ed in alcuni casi uscire dalla comfort zone per raggiungere quella che io definisco q
WOMEN STARTUP AWARD
Vince il riconoscimento di Intesa Sanpaolo Innovation Center assegnato alla startupper più innovativa Cristiana Vignoli – CEO Hemera Pharma [Verona] – che ha sviluppato la prima terapia al mondo per la cura delle lesioni del midollo spinale: un progetto biotech di medicina rigenerativa e alta ricerca tutto italiano. “Un’innovazione di grande valore etico e sociale, tema di assoluta centralità per Intesa Sanpaolo Innovation Center – ha affermato Stefano Bruzzi, Head of Development of Innovation Network, Intesa Sanpaolo Innovation Center –Nella sua mission di valorizzare talenti ed idee ad elevato potenziale, Intesa Sanpaolo Innovation Center ha scelto di premiare Cristiana Vignoli di Hemera, per l’impegno e l’ambizione di apportare significativa innovazione nella cura medica delle lesioni midollari, ridando speranza a pazienti che finora non ne avevano.”
Cristiana Vignoli nella sua carriera ha ricoperto prestigiosi incarichi, tra i tanti quello di responsabile ricerca e innovazione e affari generali della Fondazione Alma Mater di Bologna. Oggi è AD di Hemera Pharma, spinoff dell’Università di Verona e dell’Università di Milano, nata nel 2021 come azienda biotech specializzata in medicina rigenerativa per le malattie neurologiche. Un progetto di alta ricerca tutto italiano, che coinvolge due atenei e alcuni centri di eccellenza del Centro-Nord Italia all’avanguardia nel trattamento delle lesioni midollari. La terapia cellulare di Hemera si candida ad essere la prima cura al mondo per le lesioni del midollo spinale, un “bisogno medico insoddisfatto” a livello globale, con un forte impatto sulla qualità e sulle prospettive di vita di oltre 500.000 pazienti, spesso giovani, con costi sanitari e sociali significativi, quantificati in media in 2 milioni di euro a paziente.
GIULIANA BERTIN COMMUNICATION AWARD
Vince lo speciale riconoscimento di Valentina Communication (ideatrice del Premio), istituito in memoria della sua fondatrice e assegnato all’imprenditrice che si è distinta nel campo della comunicazione online e offline, Sabrina Fiorentino – founder & CEO SESTRE [Trinitapoli, BAT] – che ha utilizzato la potenza della dieta mediterranea per sviluppare soluzioni nutraceutiche per il trattamento di disfunzioni e malattie invisibili che compromettono la fertilità e la qualità della vita della donna. “Il nostro riconoscimento a Sabrina – ha detto Marco Parenti, CEO di Valentina Communication – è per l’instancabile attività di divulgazione e sensibilizzazione, con la quale sta rivoluzionando il mondo della fertilità, creando ponti di consapevolezza e portando più ricerca scientifica sul mercato, più mercato nelle Università e più componente femminile nel mondo istituzionale.”.
Sestre si è affermata in Italia trasformando – insieme all’Università degli Studi di Bari – i prodotti tradizionali della dieta mediterranea e la ricchezza del territorio in integratori nutraceutici per le disfunzioni ormonali, in particolare femminili, posizionandosi in una fetta di mercato in cui non esistono oggi soluzioni terapeutiche efficaci. Ma l’idea di Sabrina, farmacista di formazione, va oltre. Il suo desiderio è infatti migliorare la qualità della vita delle donne e la loro fertilità, creando consapevolezza sulle malattie invisibili e sui tabù della medicina, e investendo in ricerca innovativa specializzata nella fertilità e nel trattamento delle patologie ormonali femminili, senza trascurare l’importanza del benessere psicologico.
WE FOR SUSTAINABILITY AWARD
L’Award promosso dal Cottino Social Impact Campus va a Roberta Ligossi – cofounder Ta-Daan [Milano] – che ha saputo creare una vetrina internazionale online per dare voce alle piccole botteghe artigiane e promuovere uno stile di consumo alternativo, etico e consapevole, all’insegna della sostenibilità. Secondo Cristina Di Bari, CEO Cottino Social Impact Campus, “le eccellenze imprenditoriali vanno riconosciute e ancora più quelle femminili, per il loro potenziale di generare, più di altre, impatto sociale. L’imprenditoria femminile è infatti una leva strategica in quel percorso intrapreso dal Campus di acceleratore della transizione verso la sostenibilità a 360°, attraverso cui non solo colmare un “gap” culturale che è sotto gli occhi di tutti, ma anche mettere in atto una vera trasformazione sostenibile, a livello sociale e ambientale. Oggi – continua Di Bari – la cultura dell’impatto non può e non deve più essere prerogativa di pochi, ma visione condivisa del mondo per costruire l’unico sviluppo possibile, ovvero sostenibile sotto tutti i punti di vista.”
Roberta Ligossi porta avanti la sua scommessa imprenditoriale con il founding team under 35 tutto al femminile della sua Ta-Daan, startup di “content e-commerce” dedicata all’artigianato contemporaneo, con una community di 200mila follower e un network europeo di 5.000 piccole botteghe artigiane provenienti da tutta Europa. Da un lato, punta a sensibilizzare le nuove generazioni su uno stile di consumo alternativo, più etico e sostenibile. Dall’altro contribuisce – anche attraverso un nuovo storytelling – alla sopravvivenza e all’evoluzione del piccolo artigianato locale. Ridefinendo l’artigianato da “metodo di produzione” a potente strumento di diffusione dei valori di unicità, sostenibilità e consapevolezza.