
Carenze anche nell’uso delle infrastrutture e nella parità di genere
L’Italia perde ancora nella gara sul digitale. Infatti il Belpaese con il suo 46% di persone in gradi di vantare competenze informatiche di base, resta al di sotto della media europea. Ma i progressi risultano lenti anche per la digitalizzazione dei servizi pubblici e per la copertura delle reti in fibra ottica: solo il 54% delle famiglie italiane la usa, contro il 73% di quelle nell’Ue. Indietro anche nelle questioni di genere: nel 2022 solo il 19% dei lavoratori di settore era composto da donne. Numeri tali da mettere in dubbio i target fissati dall’Ue per il 2030.
A confermarlo è l’ultimo rapporto sullo “Stato del decennio digitale” pubblicato dalla Commissione europea che sottolinea come anche i laureati nel campo dell’Ict (Information and comunication technology) abbiano competenze che difficilmente potrebbero rispondere in maniera adeguata alle richieste di mercato. Non solo, ma la percentuale di laureati in queste materie arriva all’1,5% del totale, ben lontani dalla media del 4,2% in Europa.
Sebbene si possano riconoscere riforme e investimenti previsti dal Pnrr, manca ancora la formazione da parte delle imprese ai dipendenti.
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